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Bimba di 3 anni si risveglia al proprio funerale ma poi muore in ospedale poco dopo. La mamma: “Chiediamo giustizia”, indaga la Procura

L'assurda e dolorosa vicenda è stata riportata anche dal New York Post. La diarrea, la febbre alta e la visita dei medici. "Dichiarata morta per disidratazione", ma in realtà era ancora viva. Inutile la seconda corsa in ospedale, per Camila non c'è stato nulla da fare

di Paolo Aruffo

Dichiarata morta, poi ritrovata viva nella bara e infine deceduta in ospedale. Questa la storia, assurda e dolorosa, di Camila Roxana Martinez Mendoza, una bimba di 3 anni residente in Messico. A parlarne, oltre ad alcune testate italiane come Il Messaggero, anche la stampa estera. Il New York Post, infatti, racconta che tutto sarebbe accaduto intorno a metà agosto, quando la bimba ha cominciato a sentirsi male con febbre molto alta, vomito e diarrea. Così la mamma l’ha portata dal pediatra che, però, le ha suggerito di andare in ospedale. Una volta arrivata al Salinas de Hidalgo Community Hospital, i medici le hanno prescritto del paracetamolo e l’hanno dimessa. Essendo peggiorata, la bimba è stata riportata in ospedale: “Non riuscivano neanche a trovarle una vena per la terapia endovenosa, solo un’infermiera alla fine ce l’ha fatta”, ha detto la madre. Poi ha aggiunto: “Poco dopo gliel’hanno tolta, l’hanno portata in una stanza e mi hanno detto di lasciarla riposare“. Dopo due ore la piccola Camila è stata dichiarata morta “per disidratazione”. Il giorno successivo si è dunque tenuto il funerale. Durante le esequie, la mamma ha notato che un pannello di vetro nella bara era appannato. Alcuni partecipanti hanno cercato di dissuaderla dall’idea di aprire la bara, come se il troppo dolore non le permettesse di essere lucida. Ma quando la nonna, poco dopo, ha visto muoversi gli occhi della nipotina allora si sono precipitati e, controllandole il battito cardiaco, hanno scoperto che era ancora viva. Camila è stata portata immediatamente in ambulanza all’ospedale di Salinas. Lì i medici hanno tentato, senza successo, di rianimarla per poi dichiararla morta. Nuovamente, ma questa volta per un edema cerebrale, disidratazione e insufficienza metabolica. Adesso il procuratore generale dello Stato di San Luis Potosì Jose Luis Ruiz ha avviato le indagini, confermando inoltre che è stata disposta un’autopsia sul corpo della bambina, che a breve avrebbe dovuto frequentare il suo primo giorno d’asilo. “Siamo devastati – ha detto la signora Mendoza -. Vogliamo giustizia, chiediamo che i direttori, i medici e gli infermieri vengano sostituiti affinché ciò non accada più”.

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