C’è un imputato del “sistema Cariello” di Eboli tra i candidati al Senato nel listino plurinominale di “Noi Moderati“, la quarta gamba del centrodestra che raggruppa i partiti più piccoli della coalizione. Si chiama Giuseppe La Brocca ed è candidato al numero due del listino del Senato, nella circoscrizione Campania 2.

Nel luglio 2021 La Brocca è stato rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d’ufficio, insieme all’ex sindaco Massimo Cariello e ad una dozzina di altri indagati a vario titolo nel sistema di diffusa illegalità amministrativa ricostruito dalle indagini dal pm di Salerno Francesco Rotondo e dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. La prossima udienza è fissata al 26 settembre. Secondo quanto contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare con la quale il sindaco fu arrestato nel 2020, con una sfilza di accuse su varianti urbanistiche sospette e concorsi truccati per favorire amici e sodali, questi, “violando i doveri di riserbo inerenti la sua funzione pubblico ufficiale in quanto sindaco del Comune di Eboli e componente dell’assemblea dei Sindaci del Consorzio Farmaceutico Intercomunale dei Comuni di Salerno, Scafati, Cava dei Tirreni, Eboli, Baronissi e Capaccio”, avrebbe spifferato a La Brocca, “che ne aveva fatto richiesta”, le domande preselettive di un concorso per l’assunzione di istruttori amministrativi indetto dal Comune di Cava dei Tirreni. Concorso al quale partecipava la figlia dell’allora consigliere comunale di Eboli.

Agli atti ci sono le intercettazioni ambientali che dimostrerebbero le trame di Cariello per ottenere in anticipo le domande della prova, fissata per il 23 dicembre 2019. Ed in particolare un incontro in un bar di Eboli per segnalare a un dirigente del comune di Cava dei Tirreni, Francesco Sorrentino, membro della commissione concorsuale e direttore del Consorzio Farmaceutico, il nome della figlia di La Brocca appuntato su un foglietto. Il tutto avveniva in un contesto nel quale si sarebbe stipulato un patto per impedire una nomina al Consorzio di una persona “invisa” al direttore. Cariello è stato processato a parte col rito immediato per altre accuse di corruzione ed abuso d’ufficio ed è stato condannato a sei anni e quattro mesi.

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