Il caso Oscar Piastri continua ad animare la sosta estiva della Formula 1. Il giovane australiano era stato annunciato dall’Alpine come nuovo pilota per il 2023 in sostituzione di Fernando Alonso che il prossimo anno siederà sull‘Aston Martin al posto di Sebastian Vettel. Il campione in carica della Formula 2 al comunicato ufficiale della scuderia francese aveva risposto: “Non ho firmato un contratto con Alpine per il 2023. Non guiderò per loro il prossimo anno”. Un cortocircuito spiattellato in pubblico, una figuraccia.

Tanto che in casa Alpine ora valutano le contromisure. Il rappresentante del team transalpino Otmar Szafnauer ha dichiarato che potrebbero esserci conseguenze legali. L’ex team Renault è convinto del contratto sottoscritto con Piastri e credeva in una maggior collaborazione da parte del pilota australiano, considerando che lo ha accompagnato in tutte le fasi di avvicinamento alla Formula 1.

In un’intervista al giornale spagnolo El Confidencial, Szafnauer ha affermato: “Avevamo un contratto con Piastri, quindi dobbiamo capire dove questo ci porterà a livello legale. Crediamo, ed è per questo che abbiamo rilasciato il comunicato, di avere un accordo vincolante. Se in macchina non c’è Piastri, e penso che ci sarà, ho tipo 14 chiamate da piloti interessati. Il nostro posto è il più prezioso rimasto. Non c’è da stupirsi che così tante persone mi abbiano chiamato, ma di quei 14, ce ne saranno quattro nell’elenco finale. E Piastri è tra questi”.

Il team principal rumeno ha poi precisato: “Il contratto dice che dovremmo sostenerlo nella sua carriera in Formula 1 investendo molti soldi. L’anno scorso gli abbiamo fornito un’auto con cui ha percorso 3500 chilometri. Abbiamo fatto sette test indipendenti con essa e questo non è economico. Il solo motore costa 1,7 milioni di euro. Abbiamo speso un sacco di soldi per Piastri per prepararlo al futuro. E, se quel futuro non è con noi, è logico ed equo chiedere un risarcimento”. “Abbiamo parlato con i nostri avvocati e ci hanno detto che questo è un contratto vincolante, e ci consente di mettere Oscar in una delle nostre auto nel 2023. C’è anche un’opzione per il 2024 e la possibilità per noi di prestare il pilota a un’altra squadra. Mi aspettavo più lealtà verso la squadra che lo ha preparato alla Formula 1”, ha concluso Szafnauer.

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