È ormai uno scambio di accuse, che sfociano in attacchi personali, quello che si sta consumando tra i membri di Forza Italia e i ministri fuoriusciti dopo la caduta del governo guidato da Mario Draghi. Mentre Mariastella Gelmini e Renato Brunetta hanno già ufficializzato il proprio addio alla formazione di centrodestra, Mara Carfagna sembra essere propensa a seguirli. Ma è proprio il professore veneziano a scagliarsi, in un contributo pubblicato su La Stampa, addirittura contro Silvio Berlusconi, dopo che quest’ultimo aveva liquidato le uscite di scena con un “riposino in pace” di finiana memoria. “Berlusconi mi accusa di irriconoscenza, assieme alla collega Gelmini, e profetizza per noi la mancanza di futuro politico. Mi viene facile rispondere che a Berlusconi voglio bene e sempre gliene ho voluto anche nei momenti più bui (e non sono stati pochi), che per Forza Italia nei miei quasi 30 anni di militanza ho dato tutto: tutto me stesso, tutta la mia intelligenza, tutto il mio impegno, politico e personale. Mi addolora solo una cosa del commento di Berlusconi: che attacca esclusivamente in maniera scomposta sul piano personale e non tiene in alcun conto le serissime ragioni politiche del nostro addio. Ecco, questo mi fa dire, purtroppo, che Berlusconi ha perso lucidità e umanità, insieme alla qualità straordinaria che gli abbiamo sempre riconosciuto: quella di saper leggere nell’animo delle persone”.

Parole che da un lato dimostrano l’attaccamento che l’ex esponente forzista ha sempre e incondizionatamente dimostrato al fondatore del partito, ma che lasciano trapelare anche il forte senso di delusione nei confronti dell’imprenditore di Arcore, soprattutto per i modi con i quali si è arrivati alla conclusione di un rapporto durato 23 anni. “Caro presidente Berlusconi, lo ripeto: io continuo a volerti bene, ma tu hai sprecato una grande occasione, quella di lasciare una nobile eredità all’Italia – aggiunge poi Brunetta – Per tutte le cose buone che hai fatto, peccato che concludi col rancore e con battute che fanno male soprattutto a te. Ciao presidente, lunga vita”, ha poi detto rimarcando così la distanza sull’approccio alla separazione.

Nel suo intervento ha infine ribadito che “non è stato solo il M5S, ma anche Forza Italia, assieme alla Lega di Salvini, a sabotare un liberale come Draghi, attraverso giochi di potere egoistici e pericolosi sulla pelle della gente, degli italiani, degli europei” e di aver “sperato fino all’ultimo in un sussulto di responsabilità, che non è arrivato. Mi batterò ora perché la cultura e i valori di Forza Italia non vadano perduti. Traghettare la constituency, i valori, la storia e le relazioni internazionali di Forza Italia è ora un dovere per tutti i liberali, popolari e riformisti che hanno a cuore gli impegni al centro dell’agenda Draghi, impegni che qualcuno ha deliberatamente scelto di calpestare”.

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