Stellantis ha raggiunto un accordo con i sindacati metalmeccanici per nuovi incentivi e un percorso di ricollocazione per 1.820 “uscite volontarie” dalle aree di staff e dagli stabilimenti di Termoli, Verrone, Pratola Serra e Melfi. Si tratta del “3,7% dei 49.000 dipendenti degli stabilimenti italiani”, spiegano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr. La Fiom, che non ha firmato l’intesa, sottolinea che “se si considerano le uscite già previste fino ad oggi si arriva ad oltre 4.000 lavoratrici e lavoratori in meno dal 2021″. Per questo secondo le tute blu della Cgil “è necessario aprire un confronto sulle prospettive industriali ed occupazionali del gruppo in Italia”. “La situazione preoccupa – spiega Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil – anche per i segnali che arrivano sulle prospettive industriali della filiera, sull’esaurimento degli ammortizzatori sociali che stanno aumentando la preoccupazione tra i lavoratori del settore. Non si può continuare a navigare a vista senza avere prospettive a medio, lungo termine e strumenti idonei a garantire il lavoro e attività produttive”.

Per chi può raggiungere la pensione entro 48 mesi gli incentivi garantiranno per i primi 24 mesi, incluso il trattamento di Naspi, il 90% della retribuzione e per i restanti 24 mesi il 70% della retribuzione più un importo pari ai contributi volontari da versare. Per gli operai che non raggiungono la pensione, l’incentivo sarà pari 24 mensilità e comunque a non meno di 55.000 euro, a cui vanno aggiunti 20.000 euro nel caso in cui si risolva il rapporto di lavoro entro il 30 settembre. Per gli impiegati e i quadri che non raggiungono la pensione, l’incentivo varierà in base all’età: per chi ha almeno 50 anni, 24 mensilità per un importo comunque non inferiore a 55.000 euro, per chi ha tra 45 e 49 anni 18 mensilità, per chi ha tra 40 e 44 anni 12 mensilità e per chi ha meno di 40 anni 6 mensilità. Più altri 20.000 euro nel caso in cui si risolva il rapporto di lavoro entro il 30 settembre.

I sindacati hanno concordato per impiegati e quadri uno strumento per favorirne la rioccupabilità che Stellantis metterà a disposizione all’interno un percorso di ricollocazione con società specializzate del settore. In questo caso, la risoluzione del rapporto di lavoro avverrà nel momento in cui la persona, sempre su base volontaria, accetti un altro impiego già concretamente individuato presso una società terza, con la formalizzazione scritta del nuovo contratto di lavoro. Verrà comunque corrisposto un incentivo pari al 50% di quello normale. Sono in ogni caso fuori da questo percorso eventuali reimpieghi nelle società Iveco, Cnh Industrial e Ferrari.

Per la Fiom “la transizione ecologica impone un confronto serio sulle competenze e sull’occupazione, ma il risultato di questi accordi è che la maggioranza di chi ha deciso di uscire sono lavoratori e lavoratrici giovani. La situazione preoccupa anche per i segnali che arrivano sulle prospettive industriali della filiera, sull’esaurimento degli ammortizzatori sociali che stanno aumentando la preoccupazione tra i lavoratori del settore. Non si può continuare a navigare a vista senza avere prospettive a medio, lungo termine e strumenti idonei a garantire il lavoro e attività produttive”, attacca ancora la Fiom. “È necessario che il governo intervenga nei confronti dell’azienda e si apra immediatamente un confronto anche sulla filiera”.

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