Quasi 8mila studenti universitari non sanno se le borse di studio regionali dell’Ersu di Cagliari saranno prorogate per il prossimo anno, vista che il cda dell’ente aspetta da marzo la nomina del suo presidente da parte dalla Giunta regionale della Sardegna. “Non era mai successo prima che alle porte di luglio gli studenti non potessero fare ancora domanda per le borse perché non c’è un bando e un cda operativo che possa darne attuazione – afferma Francesco Stochino, membro eletto per gli studenti nel cda dell’Ersu – sia io che Barbara Barbieri, rappresentante dei docenti, siamo stati eletti alla fine del 2020. Manuale Cencelli alla mano la maggioranza non è riuscita ancora a trovare un accordo sul nome della presidenza. Questa insicurezza spingerà le matricole a fare domanda a Roma, Bologna o Milano dato che la prassi delle lezioni a distanza potrebbe essere mantenuta”. Tutto è nelle mani del presidente della Regione, Christian Solinas, in attesa dell’annunciato rimpasto politica che non riesce a vedere la luce da un anno, mentre l’attuale commissariamento dell’ente è stato ulteriormente prolungato.

La denuncia è partita dalla lettera di un’associazione di studenti “Cercasi DSU” (Domani studenti universitari): “Da marzo l’Ersu è senza vertice politico, circostanza che blocca la macchina amministrativa – spiega Luca Orunesu, portavoce dell’associazione -. Non sono servite a nulla le nostre proteste, gli incontri con il presidente del Consiglio regionale o con il Prefetto di Cagliari. Niente. Ogni giorno che passa la situazione diventa più grave”. E i problemi sembrano moltiplicarsi. “Il problema non è circoscritto al cda ma anche al collegio dei revisori dei conti senza il quale l’assessore all’Istruzione non può procedere al trasferimento delle risorse finanziarie”. Inoltre, per non farsi mancare nulla, due settimane fa gli studenti occupanti dei posti alloggio garantiti dalle borse di studio si sono visti recapitare un’email che li avvertiva della chiusura per ristrutturazioni, a partire da settembre, di due delle tre case dello studente. In alternativa a ottobre è prevista l’inaugurazione di una parte del nuovo campus con una struttura da 240 posti, il cui costo si aggirerebbe sui 36 milioni di euro. Senza contare un altro lotto da costruire, che insieme fanno parte di un corposo investimento da parte del contribuente con una previsione finale di 540 posti. Ma senza una delibera del cda anche la struttura che sarà pronta per l’autunno rimarrà chiusa. “Noi chiediamo pubblicamente al rettore Mola – scrivono gli studenti – di intervenire affinché si possa sbloccare l’impasse”.

La problematica è tutta politica e interna alla maggioranza. “La causa di questo commissariamento è il non essersi messi d’accordo sull’applicazione del manuale Cencelli sulla spartizione, anche se la legge dice altro – afferma l’onorevole Francesco Agus, consigliere regionale dei Progressisti -. La cosa è totalmente illegittima, siamo davanti a un’omissione di atti d’ufficio. Se in via teorica il commissario può sostituire l’intero cda – spiega Agus – non è possibile sostituire l’organo di revisione contabile”. Il suo gruppo consiliare nelle precedenti settimane ha inviato un’interrogazione sul tema all’assessore all’Istruzione, Andrea Biancareddu. “Nella sua risposta l’assessore ha evidenziato come senza revisori dei conti non potrà più erogare risorse per il funzionamento dell’ente”. Il rischio sarebbe quello di vedere bloccati anche il pagamento di chi lavora nelle mense e degli affitti. Ma su questo punto il direttore dell’Ersu di Cagliari, Raffaele Sundas, ha garantito che ciò non avverrà. “La disciplina permette, anche in assenza dell’approvazione del nuovo bilancio, di poter erogare le risorse per le attività principali senza una specifica scadenza qualora si preveda un danno all’ente”, conferma a ilfattoquotidiano.it. “In mancanza di un cda e dei revisori dei conti, però, oltre che all’apertura, verrebbero a mancare tutte quelle voci di spesa nuove come ad esempio i piani cottura della nuova struttura che io non posso acquistare – afferma il direttore generale –. Questo, però, non significa che lasceremo gli studenti senza i servizi, abbiamo un programma che garantisce tutta una serie di opzioni alternative”. Sundas sembra convinto: “In settimana, o al massimo nella prossima, ci sarà la nomina del cda”.

L’Università di Cagliari conta circa 22mila studenti, le mancate nomine pongono un punto interrogativo ad oltre un terzo di loro. E ciò andrebbe a pesare anche sulla città, attività comprese. “Ho già depositato una richiesta urgente per discutere della questione in Consiglio comunale – afferma Matteo Massa (Progressisti) – in modo che si avvii una discussione con la Regione Sardegna e gli enti per avere finalmente un piano di diritto allo studio in città, da troppo tempo messa ai margini delle decisioni strategiche”. Il punto dovrebbe essere messo all’ordine del giorno ad inizio luglio, dopo la discussione sul bilancio.

I dubbi però rimangono, soprattutto quelli politici e di interessi, con lo spettro di un rimpasto in Regione sempre annunciato dal presidente Solinas e mai avvenuto. “La situazione è di stallo e non riguarda solo il cda dell’Ersu – afferma Stochino – ma anche molti altri enti regionali. L’unica discriminante è che siamo l’unico cda con due membri eletti, mentre tutti gli altri sono nominati”. Gli altri due membri mancati, escluso il presidente, erano stati indicati dal Consiglio regionale, uno per la maggioranza e uno per l’opposizione. “Fino a qualche settimana fa mancavano ovunque i revisori dei conti. Dopo le nostre pressioni in alcune Asl sono state finalmente fatte le nomine – afferma Agus – il rischio era di non poter acquistare neanche una siringa”. Mentre per l’ente che dovrebbe garantire il diritto allo studio tutto è bloccato. “Dobbiamo domandarci come mai la nomina del presidente dell’Ersu sia così contesa dalla maggioranza quando ci sono enti, come quelli della sanità o quelli finanziari, molto più importanti”. La lente viene spostata proprio su quella lottizzazione del nuovo campus. “Abbiamo notato dei movimenti diciamo opachi riguardo alle lottizzazioni limitrofe la nuova casa dello studente. Sembrerebbe che ci siano dei terreni che non hanno quella specifica destinazione per farci delle nuove costruzioni pubbliche che ad oggi sembrano più avere un intento speculativo”.

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