La Corte Suprema ha stabilito che Joe Biden può abolire le misure varate dal predecessore Donald Trump per porre un limite all’arrivo dei migranti dal Messico, cioè il cosiddetto “Remain in Mexico”. Denunciato dallo stesso presidente Usa, il provvedimento del Tycoon obbliga i richiedenti asilo a restare in patria fino a che le loro pratiche non vengono espletate e, secondo Biden pone i migranti in una condizioni di rischio. In base alla decisione della Corte, la Casa Bianca potrà ora riformare la politica in tema di immigrazione, ma dovrà passare per i tribunali di grado inferiore.

La decisione della Corte, apparentemente a favore dell’amministrazione, potrebbe in realtà mettere il presidente in una posizione difficile. La sentenza si è giocata sul filo, e, alla fine, è passata con 5 voti contro le misure di Trump e quattro a favore. Come riporta la Cnn, scrivendo per la maggioranza, il giudice capo John Roberts ha affermato che “il Congresso ha conferito l’autorità di rimpatrio in un territorio contiguo in termini espressamente discrezionali”.

Il programma, introdotto per la prima volta nel 2019, sotto l’allora presidente statunitense, è stato criticato dai difensori dei diritti degli immigrati e additato come “disumano”. Anche Biden lo ha fortemente criticato, affermando che “va contro tutto ciò che rappresentiamo come nazione di immigrati”.

La Corte Suprema ha dato il via libera all’Amministrazione Biden per mettere fine ad una legge varata nel 2019 dalla precedente Amministrazione Trump, che imponeva agli immigrati provenienti dal Messico di essere riportati oltre confine in attesa dell’esame delle pratiche per l’immigrazione. In base alla decisione della Corte, la Casa Bianca potrà ora riformare quella politica in tema di immigrazione, nota come ‘Remain in Mexicò, ma dovrà passare per i tribunali di grado inferiore.

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