3. Si sono divisi a metà persino il discorso di conferimento del Leone d’Oro, ricci/forte, un fuoco d’artificio d’aggettivi che ha aperto Ricci con un bel ‘interstiziale’ appioppato a non so che, mentre Forte è ripartito da un ‘lancinante’ e s’è esibito pure nel colto e teutonico uno-due ‘brechtiano’ e ‘wagneriano’. La povera Jahaty, che ha poi parlato con notevole oggettività e understatement, s’è dovuta scrollare di dosso tali e tanti qualificativi e indicativi, in una sorta di balletto con saltelli, Leone alla mano. I suoi attori in prima fila tra il pubblico, con un entusiastico casino, hanno fatto volare la sala.
Cultura
Biennale teatro 2022, il pubblico entra in sala mentre due attori copulano dentro una stanza di vetro: “Interviste con uomini schifosi” versione Ross
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