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Morto “Er Patata”, sequestrato il cellulare di Roberto Brunetti per ricostruire gli ultimi contatti dell’attore: si attende l’autopsia

Nell'appartamento dell'interprete, noto per i suoi ruoli in "Fuochi d'artificio" e "Paparazzi" gli agenti hanno trovato resti di cocaina e due panetti di hashish

di F. Q.

Sarà l’autopsia disposta dalla procura di Roma a stabilire quali siano state le cause del decesso di Roberto Brunetti, l’attore 55enne noto come “Er Patata” trovato morto nel suo appartamento di Roma sabato 4 giugno. All’interno dell’abitazione gli agenti hanno trovato resti di cocaina sul tavolo della cucina e due panetti di hashish, ma è ancora da chiarire se il decesso sia legato al consumo di sostanze stupefacenti.

Intanto gli agenti del distretto di Fidene hanno sequestrato il cellulare dell’attore: gli inquirenti cercheranno di ricostruire i contatti avuti da Brunetti nelle ore precedenti al decesso per eventualmente individuare il pusher che gli ha venduto la droga trovata nell’appartamento.

È stata la compagna dell’attore, che per lungo tempo è stato legato alla collega Monica Scattini, scomparsa nel 2015, a chiamare i soccorsi, preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con lui. I primi ad arrivare a casa di Brunetti, che da alcuni anni si era allontanato dal mondo del cinema, sono stati i vigili del fuoco che hanno poi allertato la polizia.

Da tempo ormai “er Patata” era lontano dalle scene, anche a causa di problemi di dipendenza dalla droga: nel 2017 era stato arrestato mentre acquistava una dose di cocaina e nel 2009 era stato trovato con cento grammi di hashish nascosti sotto la sella del motorino, come riporta il Corriere della Sera.

‘Er patata’ aveva conquistato le scene negli Anni ’90. Fu Leonardo Pieraccioni a lanciarlo con il film Fuochi d’artificio nel 1997, e l’anno successivo, nel 1998, recitò in Paparazzi di Neri Parenti. Brunetti ha recitato anche in Fatti della banda della Magliana e Romanzo criminale di Michele Placido, entrambi del 2005. Ha avuto ruoli anche in “Distretto di polizia”, “Un ciclone in famiglia”. Abbandonate le scene, Brunetti aveva aperto una pescheria che però era fallita.

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