Musica

Ligabue a Campovolo infiamma 103mila fan con un urlo liberatorio: ‘Ca**o era ora! Dopo 2 anni in apnea, il tappo lo togliamo noi’ – Tutti gli ospiti

Il cantautore ha inaugurato la nuova RCF Arena di Reggio Emilia con l'evento “30 anni in un giorno”, rimandato da due anni e mezzo a causa della pandemia, davanti a 103mila fan accorsi da tutta Italia. Un concerto nel nome della pace con molti riferimenti a donne e uomini di coraggio da Gino Strada a Papa Francesco. Ligabue ha debuttato sul palco come Ufficiale al merito della Repubblica, onorificenza ottenuta tre giorni fa

di Andrea Conti

Un urlo di liberazione dopo due anni e mezzo di pandemia e il rinvio di un evento importante per i 30 anni di carriera. Luciano Ligabue è salito sul palco della nuova RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo) sold out, debuttando come Ufficiale al merito della Repubblica, onorificenza ottenuta tre giorni fa. Tre ore di concerto per “30 anni in un giorno” davanti a 103mila fan, nel segno della pace e molti riferimenti a donne e uomini di coraggio da Gino Strada a Papa Francesco. La bandiera della pace e quella di Campovolo sono state issate dal manager del cantante Claudio Maioli sulle note di “Bar Mario”. Sul palco si sono avvicendati anche ospiti e amici come Loredana Bertè (“Ho smesso di tacere”), Francesco De Gregori (“Buonanotte all’Italia”), Elisa (“A modo tuo”), Eugenio Finardi (“Musica ribelle”), Gazzelle (“Piccola stella senza cielo”) e Mauro Pagani (“Il mio nome è mai più”). Assente giustificato Piero Pelù, chi si è infortunato dopo essere scivolato ad concerto di Milano. “Mi dispiace non essere con te stasera caro Luciano, – ha scritto sui social Pelù – ma nonostante io confonda lo stare sul palco col mestiere dello stuntman oggi il buonsenso mi impone di stare di molto ma di molto calmino”.

Il concerto si è aperto con l’ultimo singolo “Non cambierei questa vita con nessun’altra” e non a caso. È lo stesso artista a raccontarlo, durante un incontro con la stampa qualche ora prima dell’inizio dello show: “Il Covid ha inevitabilmente avuto una certa ricaduta su tutti noi. Era impossibile guardare avanti e non c’era modo di vedere il futuro. In questi casi si guarda o ai lati o dietro di te. Così è successo che per la prima volta mi sono fermato e ho guardato tutto quello che ho vissuto. Una riflessione che è nata nel periodo in cui non ho fatto concerti a causa del fermo dovuto alla pandemia. È difficile per me dire cosa sia quel tipo di astinenza, quella dal palco. – ha continuato Liga – Srotolando questi anni ho sentito un sentimento di gratitudine fortissimo per chi mi ha permesso di vivere questa vita. Considerazione che mi ha fatto maturare la frase: non cambierei questa vita con nessun’altra”.

Poi si accendono le luci sul palco (77 metri con 876 corpi illuminati e 3 ledwall) e Ligabue con un urlo liberatorio prima di “Balliamo sul mondo” si rivolge ai suoi fan: “Ciao ragazzi, cazzo era ora, lasciatemelo dire. Dopo due anni in apnea, finalmente il tappo lo togliamo noi, perché abbiamo vinto noi. Qui sono capitate già diverse magie”.

Tra i momenti più significativi il duetto con Eugenio Finardi su “Musica ribelle” con le immagini delle lotte studentesche degli Anni 70 e il ricordo di Luciano Ghezzi, bassista dei ClanDestino, scomparso nel 2020. Poi Loredana Berté che ha detto prima di intonare “Ho smesso di tacere”: “La violenza sulle donne è psicologica, mentale e fisica: io le ho subite tutte e tre. A 16 anni sono stata violentata e massacrata di botte. Ogni sei ore c’è un femminicidio: io, ora, ho smesso di tacere”.

Sul palco Ligabue è stato accompagnato dai musicisti che hanno condiviso con lui gli ultimi 30 anni: Il Gruppo (Fede Poggipollini – chitarra / Niccolò Bossini – chitarra / Max Cottafavi – chitarra / Luciano Luisi – tastiere / Ivano Zanotti – batteria / Davide Pezzin – basso), i ClanDestino (Max Cottafavi – chitarra / Giò Marani – tastiere / Gianfranco Fornaciari – tastiere / Gigi Cavalli Cocchi – batteria / Mirco Consolini – basso) e La Banda (Fede Poggipollini – chitarra / Mel Previte – chitarra / Luciano Luisi (tastiere) / Robby Pellati – batteria / Antonio Righetti – basso).

Dopo l’evento a Campovolo, l’artista tornerà live a settembre con cinque concerti all’Arena di Verona: il 27, 29 e 30 settembre e l’1 e 3 ottobre. Ad ottobre quattro concerti nelle principali città europee: 26 ottobre al Razzmatazz di Barcellona, 28 ottobre al Cirque Royal di Bruxelles, 30 ottobre al Bataclan di Parigi, 31 ottobre al 02 Shepherd’s Bush Empire di Londra.

La scaletta di “30 anni in un giorno” – 1 Non cambierei questa vita con nessun’altra 2 Balliamo sul mondo 3 L’odore del sesso 4 Niente Paura 5 Il sale della terra 6 Ho smesso di tacere 7 Marlon Brando è sempre lui – Cambio set, Ligabue canta con I Clandestino – 8 Bar Mario (con entrata di Maioli e l’omaggio a Gino Strada) 9 Non è tempo per noi 10 Musica Ribelle con Eugenio Finardi 11 Ho messo via 12 Piccola stella senza cielo 13 A che ora è la fine del mondo – Cambio set, torna Il gruppo – 14 L’amore conta con Gazzelle 15 Luci d’America 16 Il giorno dei giorni 17 Buonanotte all’Italia con Francesco De Gregori – Sale sul palco La Banda – 18 Il mio nome è mai più con Mauro Pagani 19 I ragazzi sono in giro 20 Ti sento 21 Eri bellissima 22 Il giorno di dolore che uno ha 23 Quella che non sei 24 Certe Notti 25 Sulla mia strada 26 A modo tuo con Elisa 27 Questa è la mia vita 28 Tra palco e realtà BIS 29 Urlando contro il cielo 30 Sogni di Rock ‘n Roll.

(Foto di Jarno Iotti)

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