C’era un secondo uomo, secondo gli inquirenti italiani, insieme a Shmuel Peleg il nonno di Eitan – il piccolo sopravvissuto alla strage del Mottarone – accusato del rapimento del bambino un anno fa. Gabriel Alon Abutbul, l’autista e presunto complice dell’uomo, è stato estradato in Italia in esecuzione del mandato d’arresto europeo che era stato emesso nei suoi confronti come comunica il procuratore di Pavia Fabio Napoleone.

L’uomo, cittadino israeliano e residente a Cipro dove era stato arrestato, ha “prestato”, spiega la nota della Procura, “il proprio consenso” alla consegna alle autorità italiane. È arrivato all’aeroporto di Malpensa ed è stato portato davanti al gip di Pavia per “l’interrogatorio di garanzia”. Abutbul, 50enne dipendente di un’agenzia di contractor statunitense che avrebbe aiutato il nonno materno di Eitan a rapire il nipote, portato in Israele l’11 settembre, era stato arrestato il 25 novembre scorso su mandato d’arresto europeo (sulla base di un’ordinanza del gip di Pavia che riguarda anche Peleg) a Cipro e poi scarcerato con obbligo di firma dai giudici ciprioti e col pagamento di una cauzione.

Nell’inchiesta, che vede indagata anche la nonna materna Esther, il presunto complice è accusato di sequestro di persona aggravato, sottrazione e trattenimento all’estero di minore e appropriazione del passaporto del bambino. L’ipotesi degli inquirenti è che anche Abutbul sia partito da Israele con il piano di rapire il piccolo aiutando così il nonno, durante una visita concessa dagli zii paterni. E in particolare avrebbe guidato la macchina fino a Lugano, dove con un volo charter il bimbo e il nonno erano partiti per Tel Aviv.

Il piccolo, dopo una battaglia giudiziaria, è poi stato riportato in Italia su decisione dei giudici israeliani. Ed è tornato a vivere con la zia Aya Biran e la sua famiglia ed è stato nominato per lui un tutore. Abutbul era da mesi in attesa della definizione della procedura di estradizione da Cipro all’Italia, mentre Peleg, su cui pende un mandato d’arresto internazionale, resta a Tel Aviv ed è improbabile che le autorità israeliane diano seguito alla richiesta di estradizione italiana.

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