Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parteciperà lunedì negli Emirati Arabi ai funerali del presidente Khalifa bin Zayed Al Nahyan. Il Quirinale ha fatto sapere che il capo dello Stato andrà a rendere omaggio al principe deceduto a 74 anni dopo una lunga malattia e oggi rimpiazzato da Mohammed bin Rashid Al Maktum. Una decisione, quella di Mattarella, che certifica i buoni rapporti tra i due Paesi dopo lo scontro diplomatico del giugno 2021, quando il Paese impedì all’aereo che trasportava il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, diretto in Afghanistan per l’ammainabandiera nella base di Camp Arena, a Herat, di volare sui cieli emiratini e costringendolo così a un atterraggio non previsto a Dammam, in Arabia Saudita.

Non è passato nemmeno un anno da quell’episodio che convinse il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a convocare alla Farnesina l’ambasciatore emiratino. I motivi, all’epoca, erano legati alla decisione di qualche mese prima del governo Conte di revocare le autorizzazioni per l’esportazione di bombe verso Abu Dhabi e Riyad a causa del loro coinvolgimento nella guerra dello Yemen, ma dall’estate scorsa i rapporti sono decisamente cambiati.

Come spiegato a marzo anche dall’ambasciatore italiano in Uae, dalla partecipazione italiana all’Expo di Dubai è partito il rilancio delle relazioni bilaterali con gli Emirati, Paese che ha “un grandissimo desiderio di sviluppare le collaborazioni con l’Italia” e dal quale, “nonostante le incomprensioni che si sono verificate in alcuni settori specifici, siamo percepiti come un partner importante, perché siamo un partner che dialoga con tutti, e anche la politica degli Emirati si basa sul rinnovato dialogo con tutti”.

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