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Eurovision, Kalush Orchestra dopo la vittoria: “Stefania è per le nostre madri. In Italia ancora 2 giorni, faremo di tutto per supportare l’Ucraina”

I pronostici della vigilia si sono avverati. La Kalush Orchestra ha stravinto l'edizione 66 di Eurovision Song Contest. Il televoto li ha portati in cima alla classifica finale. La band ha una storia avvincente alle spalle e sul palco del Pala Olimpico di Torino è arrivata dopo un caso politico interno

di Andrea Conti

La canzone “Stefania” della Kalush Orchestra ha trionfato alla 66esima edizione di Eurovision Song Contest. È la terza vittoria per l’Ucraina che ha vinto l’ultima volta nel 2016. La canzone vincente proposta da Ivan Klymenko, Oleh Psiuk, Ihor Didenchuk, Tymofii Muzychuk e Vitalii Duzhyk ha concluso la serata con 631 punti, 165 punti davanti al secondo posto del Regno Unito rappresentato da Sam Ryder che ha cantato “Space Man”. La spagnola Chanel con “SloMo” ha chiuso al terzo posto. Dopo le esibizioni dei 25 Gran Finalisti, i risultati delle giurie delle 40 nazioni partecipanti che hanno votato alla prova generale di venerdì sono stati distribuiti collocando il Regno Unito in testa. Poi sono arrivati i risultati del televoto che ha visto l’Ucraina balzare in cima.

“Per noi è stata molto importante la risposta delle persone alla nostra canzone, anche per i voti che abbiamo ricevuto. – ha detto il frontman Oleh Psiuk nella conferenza stampa notturna dopo la vittoria – Riteniamo sia un messaggio molto importante per tutti noi e per il nostro Paese. Crediamo anche che la musica e la cultura siano molto fondamentali per creare un senso di unità. Siamo convinti che l’edizione del prossimo anno si possa tenere in una Ucraina rinnovata, integrata e spero in pace e più serena. Il presidente Zelensky non lo abbiamo sentito ancora perché penso abbia cose più importanti da fare, ma abbiamo ricevuto sempre il suo supporto (su Instagram il presidente ha subito ringraziato la band, promettendo che farà il possibile per organizzare la manifestazione il prossimo anno, ndr)”. Al ritorno dall’Italia il cantante ha affermato che non sa se andrà in guerra: “L’autorizzazione per essere qui a Torino è temporanea e scade tra due giorni. Onestamente non so cosa farò…È la prima volta che vinco l’Eurovision. Una cosa è certa: ognuno di noi farà tutto il possibile per supportare il nostro Paese”.

Sono state giornate difficili per la band: “Abbiamo cercato di provare la canzone dal vivo il più possibile. Per la situazione che potete immaginare potevamo suonare solamente da remoto. Abbiamo provato a fare del nostro meglio”. Sul Web qualcuno ha storto il naso per l’appello alla pace sul palco che avrebbe violato il regolamento, in quanto Eurovision è una manifestazione apolitica: “Se il prezzo per la frase detta su Mariupol fosse stato l’eliminazione l’avrei pagato. Io quelle cose dovevo assolutamente dirle”, ha spiegato il cantante. L’organizzazione infatti non ha preso alcun provvedimento in quanto erano “affermazioni umanitarie”.

“Stefania” è un mix di rap, folk e beat hip hop ed è dedicata alle madri dei membri della band e si basa sulle loro vere esperienze di vita. “È un brano su mia madre – ha raccontato Psiuk – Non le ho mai dedicato una canzone e non sono affatto sicuro che la nostra relazione sia stata particolarmente intensa in passato, ma so che si merita questa canzone. Questa è la cosa migliore che abbia mai fatto per lei. Mi ha scritto dopo la vittoria e mi ha detto che era molto orgogliosa di me”. Sony Music Entertainment devolverà tutti i proventi netti del brano a un’associazione umanitaria scelta dalla band.

La band nata con un post su Facebook – Kalush, il cui nome si ispira alla piccola città industriale in cui è nato il frontman e leader della band Oleh Psiuk, si sono formati nel 2019 quando i membri Igor Didenchuk e MC CarpetMan (Kylym Men) hanno risposto a un post Facebook di Oleh in cui cercava musicisti per formare la band. A loro si sono poi aggiunti i polistrumentisti Tymofii Muzychuk e Vitaliy Duzhyk, formando definitivamente la band. Il loro primo singolo “Shtomber Womber” è stato pubblicato nel dicembre del 2021.

All’Eurovision dopo un caso politico – Il rappresentante dell’Ucraina è stato selezionato all’interno della sesta edizione della rassegna Vidbir. La vincitrice è stata Alina Paš con “Shadows of Forgotten Ancestors”. La cantante (nota nel suo Paese per essere arrivata terza a X Factor) però è stata al centro di una furiosa polemica politica. È emerso infatti che Alina Paš nel 2015 si era recata in Crimea nonostante una legge ucraina vietasse il transito in quei territori proprio per la controversia con la Russia. Dopo le polemiche la cantante ha rinunciato a partecipare commentando: “Sono un’artista, non una politica. Non voglio questa guerra virtuale e l’odio”. Così per una decisione interna dell’emittente ucraina Nacional’na Suspil’na Teleradiokompanija Ukraïny è stata indicata la Kalush Orchestra con “Stefania”, secondi classificati alla rassegna Vidbir.

Il messaggio di Zelensky – Dopo la vittoria della band Zelensky è intervenuto subito su Instagram: “Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa! L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà Eurovision! Per la terza volta nella sua storia. E credo non l’ultima. Faremo del nostro meglio per ospitare i partecipanti e gli ospiti dell’Eurovision a Mariupol. Libera, pacifica, ricostruita! Grazie per aver vinto Kalush e a tutti coloro che hanno votato per noi! Sono sicuro che il nostro accordo con il nemico non è lontano. Gloria all’Ucraina!”.

L’organizzatore: “Per il 2023 sfide da affrontare” – Martin Österdahl, supervisore esecutivo dell’ESC dell’EBU, ha dichiarato: “L’Eurovision Song Contest è l’unico evento culturale che unisce veramente l’Europa. Quest’anno è stato più importante che mai riunire milioni di persone attraverso i nostri valori comuni e l’amore per la musica. Ci congratuliamo con l’Ucraina e la Kalush Orchestra per la vittoria e la splendida performance. Ora inizieremo a pianificare per il 2023 con l’emittente vincitrice UA:PBC. Ovviamente, ci sono sfide da affrontare per ospitare la competizione il prossimo anno. Tuttavia, come in qualsiasi altro anno, non vediamo l’ora di discutere tutti i requisiti UA:PBC e tutte le altre parti interessate per assicurarci di avere la configurazione più adatta per il 67esimo Eurovision Song Contest”.

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