Attualità

Bufera su Elisabetta Franchi, la replica della stilista: “Preferisco le donne ‘anta’? Anche io sono madre”. In platea c’era anche la ministra Bonetti

"Io stessa sono una madre che dopo tre giorni dal taglio cesareo era in azienda: è stata una violenza. Siamo in un’epoca in cui difendere gli uomini può essere un passo falso, ma in cui le donne vanno sostenute", ha detto l'imprenditrice e stilista dell’omonimo brand di moda, finita in queste ore al centro di un acceso dibattito per alcune dichiarazioni su lavoro e maternità

di F. Q.

Non accetto strumentalizzazioni: sono una donna imprenditrice a capo di un azienda da 131 milioni di fatturato e che ha tirato avanti anche la famiglia, con grande fatica. Come può essere contro le donne chi ha al suo interno l’80 per cento di forza lavoro femminile?”. Così Elisabetta Franchi ha replicato alle polemiche scoppiate in queste ore dopo le sue dichiarazioni al convegno “Donne e moda: il barometro 2022, organizzato da PwC Italia con Il Foglio, alla presenza – tra gli altri – della ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti (Italia Viva) e della viceministra alla Cultura Lucia Borgonzoni (Lega). L’imprenditrice e stilista dell’omonimo brand di moda è finita in queste ore al centro di un acceso dibattito che l’ha fatta entrare nei trending topic di Twitter: rispondendo a domande sulle difficoltà che devono affrontare la madri lavoratrici, ha infatti detto di prediligere l’assegnazione dei ruoli chiave agli uomini e di preferire le donne che hanno superato “gli anta” perché più libere dagli impegni familiari e quindi disponibili “h24”.

“Ho cercato di dare una risposta all’assenza di donne nelle posizione gerarchiche nella moda: la conclusione è che donne dirigenti nel nostro ambiente non ne esistono, perché nel momento in cui una trentenne si assenta per maternità non ritrova la posizione che aveva lasciato. E questo perché da noi lo Stato non riesce a dare il sostegno che c’è altrove“, ha spiegato Franchi al Corriere della Sera chiarendo il suo punto di vista. “La gente pensa che il lavoro della moda sia tutto un lustrino: è una realtà durissima, in cui bisogna stare sul pezzo e prendere al volo un aereo – ha proseguito la stilista -. Io stessa sono una madre che dopo tre giorni dal taglio cesareo era in azienda: è stata una violenza. Siamo in un’epoca in cui difendere gli uomini può essere un passo falso, ma in cui le donne vanno sostenute: mi auguro di trovare più dirigenti donne in futuro, ad oggi non ne vedo”.

Quindi, in una storia pubblicata sul suo profilo Instagram, Elisabetta Franchi è tornata sull’argomento: “L’80% della mia azienda sono quote rosa di cui: il 75% giovani donne impiegate, il 5% dirigenti e manager donne. Il restante 20% sono uomini di cui il 5% manager”, ha scritto confutando, numeri alla mano, le accuse di sessismo che le sono state mosse. “C’è stato un grande fraintendimento per quello che sta girando sul web, strumentalizzando le parole dette. La mia azienda oggi è una realtà quasi completamente al femminile. L’oggetto di discussione dell’evento a cui ho partecipato è la ricerca di Price dal titolo ‘Donne e Moda’ da cui è emerso che nella società odierna le donne non ricoprono cariche importanti. Perché? Purtroppo, al contrario di altri Paesi, è emerso che lo Stato italiano è ancora abbastanza assente. Mancando le strutture e gli aiuti, le donne si trovano a dover affrontare una scelta fra famiglia e carriera. Come ho sottolineato, avere una famiglia è un sacrosanto diritto. Chi riesce a conciliare famiglia e carriera è comunque sottoposta a enormi sacrifici, esattamente come quelli che ho dovuto fare io”, ha concluso.

Bufera su Elisabetta Franchi, la replica della stilista: “Preferisco le donne ‘anta’? Anche io sono madre”. In platea c’era anche la ministra Bonetti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione