Andreij ha vissuto in Italia fino al 2015, poi è tornato in Ucraina, nella sua città d’origine, Kharkiv, cuore dei combattimenti. Durante gli otto anni di vita nel nostro Paese ha fatto lo stuntman al parco divertimenti Movieland, vicino Verona, dove era specializzato nelle figure con il fuoco. Adesso per lui la vita per lui. Dai primi giorni di marzo vive dentro una tenda che ha montato all’interno di una stazione della metropolitana trasformata in alloggio per i civili che non hanno voluto lasciare la città dopo l’inizio dell’aggressione russa.

Nel suo racconto Andreij testimonia la paura vissuta durante i primi bombardamenti e la necessità di abbandonare la sua casa alla periferia della città e rinchiudersi sotto terra dove vive da quasi sessanta giorni. Con lui, in quella stazione della metro, tirano a campare altre 300 persone, la maggior parte stivate dentro i vagoni trasformati in dormitorio.

Articolo Precedente

‘In fuga da Mariupol verso i Carpazi, incinta e con tre figlie, ma i missili hanno colpito anche qui. Ora so cos’è la guerra’. La storia di Maryna

next
Articolo Successivo

Pravda, centodieci anni e dimostrarli tutti. Le mille vite del giornale della propaganda russa

next