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Galleria Borghese, si accascia e squarcia una tela del 1610 di Guido Reni

Sono le cinque del pomeriggio del 4 maggio e in una delle sale del Museo, dove è allestita la mostra “Guido Reni: Il Sacro e la Natura”.  Tutto avviene in pochi secondi. La signora inciampa e per sorreggersi sfregia il quadro provocando sulla tela una lesione di quattro centimetri

di Simona Griggio

Non è un taglio nella tela, un segno voluto come quelli di Lucio Fontana, pittore dello spazialismo. E’ uno strappo casuale. Un incidente. Un’anziana visitatrice è caduta e si è aggrappata alla superficie del dipinto per evitare il peggio. Siamo in uno dei più importanti musei del mondo, Galleria Borghese a Roma. Il quadro è un capolavoro: “San Francesco riceve le stimmate”, di Guido Reni”, uno dei Maestri del Seicento italiano. Sono le cinque del pomeriggio del 4 maggio e in una delle sale del Museo, dove è allestita la mostra “Guido Reni: Il Sacro e la Natura”. Tutto avviene in pochi secondi. La signora inciampa e per sorreggersi sfregia il quadro provocando sulla tela una lesione di quattro centimetri. Forse un malore, uno svenimento improvviso, o forse un allestimento problematico, che aveva già provocato altre cadute nei giorni scorsi, fatto sta che ora il capolavoro ha una fessura ben visibile. Ecco la nota ufficiale del Museo: “Oggi una visitatrice, probabilmente colpita da un malore, si è accasciata improvvisamente e nella caduta ha urtato la tela ‘San Francesco riceve le stimmate’ di Guido Reni, provocando una lieve lacerazione superficiale. Il personale di custodia, presente con tre unità nella sala, pur soccorrendo immediatamente la signora non ha fatto in tempo, data l’imprevedibilità della situazione, a evitare la caduta”.

L’area è stata transennata tempestivamente. La lacerazione? “E’ a ridosso del bordo della cornice, nella parte inferiore dell’opera”, precisa la curatrice Francesca Cappelletti, direttrice del Museo. L’opera del pittore bolognese, datata ai primi anni del Seicento, è arrivata in prestito alla Galleria di Roma dalla collezione di Palazzo Braschi. La mostra, aperta fino al 22 maggio, raccoglie una trentina di opere di Guido Reni prova a ricostruirne, a partire dal suo interesse per la pittura di paesaggio, i primi anni del soggiorno romano. Il suo studio appassionato dell’antico e del Rinascimento, lo stordimento provato di fronte pittura di Caravaggio, da lui conosciuto e frequentato, e i rapporti con i suoi committenti. Il danno provocato dalla perdita di equilibrio della sfortunata visitatrice forse è stato la conseguenza dello stordimento davanti a tanta bellezza. La luce che illumina le mani aperte e rivolte al cielo di San Francesco che riceve le stimmate è di una bellezza accecante. Si chiama sindrome di Stendhal.

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