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Vladimir Putin e i figli segreti con l’amante Alina Kabaeva: “Sono due maschi di 3 e 7 anni, il più grande è nato in Svizzera”

A rivelarlo è il quotidiano svizzero SonntagsZeitung, che ha raccolto la testimonianza di un’amica della Kabaeva, vicina all’ostetrica di entrambi i parti. Una dottoressa di origine russa emigrata in Svizzera. Molto legata a Putin

di Simona Griggio

Il giallo dei figli segreti di Vladimir Putin si chiarisce. Tassello dopo tassello. Dalla relazione con Alina Kabaeva, ex campionessa olimpionica di ginnastica ritmica, poi modella, poi politica, poi manager, avrebbe avuto due figli. Sono due maschi di 7 e 3 anni. Il primo nato nel 2015 in una clinica svizzera, il secondo nel 2019 a Mosca. A rivelarlo è il quotidiano svizzero SonntagsZeitung, che ha raccolto la testimonianza di un’amica della Kabaeva, vicina all’ostetrica di entrambi i parti. Una dottoressa di origine russa emigrata in Svizzera. Molto legata a Putin. La professionista, che lavora presso la clinica Sant’Anna nel Canton Ticino dove sarebbe nato il primo figlio, spiega che in virtù del suo “rapporto di fiducia con Putin” era vincolata a mantenere la massima discrezione sulla vicenda.

Quindi, riporta il giornale svizzero, la relazione con la Kabaeva, su cui il leader russo ha mantenuto il massimo riserbo, è reale. Da questo rapporto sono nati due bambini. E sono sicuramente i figli del presidente russo: “Alina non aveva altre relazioni. Sarebbe stato troppo pericoloso per lei”. Altri particolari si aggiungono. Questa volta a rivelarli è il quotidiano svizzero SonntagsZeitung “Durante entrambe le gravidanze, Kabaeva ha visitato più volte Lugano. Viveva o nella villa della dottoressa nell’elegante comune d’élite di Collina d’Oro, 5 mila abitanti alla periferia di Lugano, o all’Hotel Principe Leopoldo”. Ma non era nascosta in un bunker in Siberia fatto costruire dallo stesso Putin? No. Era proprio in Svizzera, dove è stata anche vista con il leader russo da un testimone, in quella villa da vip sulle alture che si affacciano sul lago. E frequentava persino i ricevimenti con la sua famiglia. Con la quale Putin sarebbe stato molto generoso.

Poi è rientrata in patria. E precisamente a Mosca. Nei giorni scorsi la sua prima apparizione in pubblico. La ex campionessa mondiale, soprannominata “la donna più flessibile della Russia”, non ha resistito al richiamo dello sport in cui è stata protagonista. E’ intervenuta a un evento di ginnastica per ragazzi e si è lasciata scattare una foto di gruppo. L’allenatrice Ekaterina Sirotina ha condiviso le foto dell’evento su Instagram nonostante il divieto di immagini dall’interno delle prove da parte del Cremlino. La sorpresa? Alina ha una fede all’anulare destro, dove si porta l’anello nuziale per tradizione nei paesi dell’Est europeo. Alina, oggi 38 anni, viene descritta così nella testimonianza raccolta dal quotidiano svizzero: “Una donna molto piacevole, una vera atleta, molto schietta”.

Vera atleta lo è sempre stata. Figlia di un calciatore sovietico, è stata una delle più premiate stelle russe nella sua disciplina olimpica. Ha vinto un oro e due volte il campionato mondiale. Una carriera però macchiata da un’onta: a Madrid 2001 la vittoria è stata annullata per doping. Schietta non ne parliamo. Nell’agosto 2021 aveva denunciato in tv i giudici di Tokyo 2020 dopo che la star russa Dina Averina non era riuscita a vincere la medaglia d’oro nella ginnastica ritmica. Recentemente, anche come ex donna politica, parlamentare della Duma dal 2007 al 2014 ha attaccato duramente l’esclusione della Russia dal Comitato Olimpico Internazionale e la squalifica per quattro anni, dal 2019, dalle Olimpiadi. “Credo che non ci sia mai stata una pagina più vergognosa nella storia dello sport mondiale”, ha spiegato nelle sue dure dichiarazioni alla Tass. E ha motivato: a proposito del bando degli sportivi: “Non si sono preoccupati e non hanno rimosso dalla competizione nessun paese che ha partecipato alla distruzione di centinaia di migliaia di civili in Jugoslavia, Iraq, Libia, Siria”.

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