Cultura

Da Egon Schiele a Alberto Martini, Luigi Bartolini e Mario Sironi: le nuove acquisizioni dell’Istituto per la Grafica di Roma

Curata da Rita Bernini, Gabriella Bocconi e Maria Francesca Bonetti la mostra nelle sale di via della Stamperia 6 presenta una panoramica di circa 50 opere – tra stampe, disegni, fotografie, video d’artista e libri – pervenute all’Istituto negli ultimi quattro anni: tra questi, un acquerello dell’artista austriaco Egon Schiele (1890-1918), Sitzender Männerakt risalente al 1910

di Chiara Ciucci

L’Istituto centrale per la grafica di Roma apre al pubblico la mostra Acquisizioni 2019-2022. Istituto centrale per la grafica. Tra le opere, un acquerello dell’artista austriaco Egon Schiele (1890-1918), Sitzender Männerakt risalente al 1910. Esposizione rara vista l’esigua presenza delle opere di Schiele sul territorio italiano. Curata da Rita Bernini, Gabriella Bocconi, Maria Francesca Bonetti, con la collaborazione di Ilaria Savino, la mostra nelle sale di via della Stamperia 6 presenta al pubblico una cinquantina di opere che rappresentano una panoramica – tra stampe, disegni, fotografie, video d’artista e libri – degli oggetti pervenuti all’Istituto centrale per la grafica attraverso doni e acquisti fatti negli ultimi quattro anni.

Oltre all’opera di Schiele, che emblematizza il picco d’eccellenza dell’intera esposizione, tra il 2019 e il 2022 sono entrati nei fondi dell’Istituto romano altri disegni di notevole pregio: un foglio di ambito berniniano (scenografia ispirata a Piazza del Popolo), una scena di battaglia di Guglielmo Cortese, detto il Borgognone (1628-1679), due grandi studi preparatori di Luigi Ademollo (1754-1849) che si potranno ammirare in mostra per la prima volta.

Egon Schiele (1890–1918), Sitzender Männerakt (Nudo maschile seduto), 1910. Matita acquarellata, tempera e carbone

Linguaggi contemporanei – La mostra comprende diverse testimonianze grafiche del Novecento riferite alle attività e alle relazioni di Carlo Alberto Petrucci (1881-1963) e Alfredo Petrucci (1888-1969), che hanno rispettivamente diretto la Calcografia e il Gabinetto nazionale delle stampe nel periodo tra le due guerre mondiali e nei primi anni del boom economico. Si potranno ammirare, tra le altre, opere di Alberto Martini, Mario Sironi, Umberto Prencipe, Luigi Bartolini, Anselmo Bucci e Duilio Cambellotti, e un raro tanka – componimento poetico inedito – di Harukichi Shimoi (1883-1954). I linguaggi contemporanei sono rappresentati da opere di Nunzio, Marisa Albanese, Nikè Arrighi Borghese e Lisetta Carmi, oltre a quelle di artisti delle ultime generazioni come Helen Cammock, Cascione&Lusciov e quelle, acquisite grazie al progetto Cantica 21 per la celebrazione dell’anno dedicato a Dante, di Andrea Martinucci e Marta Roberti. Nei libri d’artista delle edizioni de Il ragazzo Innocuo, dell’Associazione Culturale La Luna e della Stamperia d’arte Albicocco, parola e incisione dialogano attraverso Mario Ceroli, Mario Luzi, Valerio Magrelli, Emilio Vedova, Massimo Cacciari e altri.

Fotografia – L’Istituto espone anche ritratti iconici di Ghitta Carell e stampe di autori che illustrano le tendenze moderniste della fotografia italiana – Bruno Stefani e Riccardo Moncalvo – e il fotoreportage degli anni ’60 e ’70 – Calogero Cascio, Antonio Sansone, Fausto Giaccone e Mario Dondero. Accanto alle fotografie, viene presentata una selezione di volumi provenienti dalla biblioteca fotografica di Luigi Albertini, dedicata in particolare alla fotografia documentaria e al fotogiornalismo internazionale del Novecento.

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