“Ero sulle colline intorno a Scandicci con la mia prima moglie, quando ho scoperto il suo tradimento“. Inizia così il racconto di Roberto Vecchioni che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato per la prima volta del tradimento subito dall’ex moglie. Il cantautore ne ha parlato in occasione della presentazione del suo nuovo album “I giovani siano curiosi come Ulisse”, ricordando che “poi il matrimonio è finito. Lo sfondo troppo bello strideva con il mio dolore, perciò scappai via. Ma Firenze non ha colpe, è simbolo dell’umanità, perché da lì inizia l’Italia e mi ispira solo pensieri positivi”, ha spiegato Vecchioni che alla vicenda ha anche dedicato una canzone, “Due giornate fiorentine”.

Quindi, il cantautore ha parlato anche del suo rapporto con la figlia e di come abbia sempre saputo della sua omosessualità: “L’amore è universale e ciascuno possa fare le sue scelte. Francesca aveva 15 anni quando venne da me impaurita sussurrando ‘Papà ti devo dire una cosa’. Le chiesi: ‘Che c’è? Sei drogata? Ti sei innamorata di un assassino? No? Allora vaf…, mi hai fatto prendere un colpo’”, ha raccontato ricordando l’episodio. “L’ho sempre saputo, – ha aggiunto Vecchioni – e non ci ho mai badato. Trent’anni fa, sono stato un anticipatore. Credo che l’amore sia universale. Ho accompagnato Francesca tre volte ad Amsterdam per la fecondazione assistita; alla fine sono arrivate due gemelline che oggi hanno 9 anni. So che lei l’ha fatto per me, perché voleva farmi diventare nonno. Poi anche Carolina ha avuto due figlie. Per tutte e quattro, sono un nonno che gioca tanto”.

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