Non c’è nessun rischio di Terza Guerra Mondiale nell’immediato, così come annunciato dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. È il parere dell’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, che, intervistato a “24 Mattino” (Radio24), attribuisce la minaccia di un conflitto nucleare imminente alla propaganda del Cremlino e al tentativo russo di stoppare l’invio delle armi da parte della Nato all’Ucraina.
Ma puntualizza: “Francamente non credo che sia nei piani di Putin l’estensione della guerra oltre l’Ucraina. Magari posso sbagliarmi, perché Putin ha cambiato i suoi piani molte volte in questa circostanza. Tuttavia, mi sembra che l’obiettivo della Russia sia quello di consolidare il controllo su alcune quote importanti del territorio ucraino”.

Due sono i piani probabili e alternativi di Putin adombrati dall’ambasciatore, il quale cita le tesi esposte dal politologo russo Dmitrij Suslov in una intervista al Corriere della Sera: una rioccupazione del Donbass fino alla Crimea oppure una chiusura all’accesso al mare per l’Ucraina.
E spiega: “In realtà, nemmeno a Mosca hanno capito cosa abbia in mente Putin, ma penso che lui si muova intorno a questi due obiettivi alternativi. Non credo che si possa o si debba immaginare qualcosa di più, cioè qualcosa che arrivi addirittura a prefigurare un terzo conflitto mondiale. Intendiamoci: questi due scenari sono comunque devastanti, perché comporterebbero un’occupazione militare di un Paese sovrano e indipendente per un tempo indefinito. Se queste due alternative – continua – non ci conducono a una terza guerra mondiale nel senso classico del termine, definirebbero uno scenario di Guerra Fredda prolungata in Europa per i prossimi numerosi anni, perlomeno finché Putin resta al Cremlino. Quindi, si avrebbero comunque delle conseguenze devastanti nel cuore dell’Europa, ovvero una lacerazione profonda e un conflitto congelato destinato a prolungarsi per anni”.

Il diplomatico difende la scelta dell’Occidente di inviare armi all’Ucraina: “Mi sembra che questa sia una linea giusta e corretta. Se poi riusciamo anche a ottenere come effetto un indebolimento sostanziale della Russia al punto che, come ha detto ieri il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, si impedisca a Mosca di ripetere operazioni di questo tipo, credo che sia un obiettivo giusto e legittimo. Lavrov la chiama “guerra per procura”? La cosa non mi disturba. Il problema è che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina si difende. E noi l’aiutiamo a difendersi”.
Poche speranze, invece, per l’incontro odierno tra il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e il presidente russo. “Temo che non ci siano molte prospettive di risultati concreti – chiosa Nelli Feroci – In situazioni di questo tipo, l’Onu di fatto è paralizzata. Ricordiamo anche che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non può operare perché è bloccato dal veto della Russia. Guterres potrebbe ottenere qualcosa eventualmente sul fronte degli aiuti umanitari, ma non mi aspetto molto di più. D’altra parte, l’incontro di oggi è un atto dovuto“.

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