Nel mese di gennaio le assunzioni attivate da datori di lavoro privati sono state 663mila, in forte crescita rispetto alle 461mila dello stesso mese dell’anno scorso, a fronte di 499mila cessazioni, anche queste in aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+51%), con un saldo positivo di 163.910 rapporti di lavoro. Lo indica l’Osservatorio sul precariato dell’Inps. La variazione netta per i contratti a tempo indeterminato risulta maggiore e pari a +104.725, per i contratti a termine +27.965. Boom per la somministrazione: la variazione netta nel solo mese di gennaio è stata di oltre 40mila posti, il doppio rispetto a gennaio 2021. Saldo negativo per i contratti stagionali (-8.017) e intermittenti (-4.589). Complessivamente l’incremento delle assunzioni a gennaio ha interessato tutte le tipologie contrattuali: assunzioni intermittenti +74%, contratti di somministrazione +49%, contratti a tempo indeterminato +46%, in apprendistato +45%, a tempo determinato +38% e stagionali +35%.

Le trasformazioni da tempo determinato nel primo mese del 2022 sono state 86mila, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+72%). Anche per le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo si registra una dinamica positiva (12 mila, +14% rispetto all’anno precedente). Tra le cessazioni se ne registrano 152mila di contratti a tempo indeterminato e 167mila di contratti a termine.

Positivo anche il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, che identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente). Dopo gli andamenti negativi registrati nei mesi più acuti della prima fase della pandemia, prima della vaccinazione di massa, a partire da marzo 2021 il saldo annualizzato ha segnato un continuo recupero. A gennaio 2022 si registra un saldo pari a 720.000 posizioni di lavoro. In particolare, per il tempo indeterminato la variazione positiva risulta pari a 153.000 unità mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione complessiva è pari a 567.000 unità, con un ruolo rilevante dei rapporti a termine.

Confrontando la situazione a gennaio 2022 con gennaio 2019 (pre-pandemia) si registra un saldo positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+379mila). Anche per l’insieme delle altre tipologie contrattuali a livello biennale il saldo risulta marcatamente positivo (+292mila) grazie all’ampio recupero delle perdite che erano state registrate nel 2020. Inoltre, nel corso del primo mese del 2022 sono aumentate le assunzioni in somministrazione sia a tempo indeterminato (+104%), sia a termine (+46%). Anche per le cessazioni si rileva un aumento per le due tipologie contrattuali, con andamento analogo alle assunzioni.

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