Dopo l’Ucraina, anche Moldavia e Georgia. A tre giorni di distanza dalla visita a Kiev in cui la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha consegnato a Volodymyr Zelensky il questionario per l’adesione all’Unione europea, è scattata la stessa procedura anche per altri due Paesi considerati da diversi analisti come possibili obiettivi futuri di Vladimir Putin, nel quadro di un allargamento delle sfere di influenza della Russia.

Lunedì 11 aprile, a margine del Consiglio affari esteri in Lussemburgo, il commissario europeo dell’Allargamento, Olivér Várhelyi, ha consegnato quindi il questionario per l’adesione all’Ue a Nicu Popescu, ministro degli Esteri moldavo, e a Ilia Darchiashvili, ministro degli Esteri georgiano. “Questo è il primo passo del vostro cammino europeo”, ha commentato Várhelyi su Twitter. Il modulo infatti è un passaggio necessario verso la concessione dello status di candidato all’Unione Europea. “Siamo pronti ad andare molto veloci“, ha aggiunto, “quindi prima lo compilerete più velocemente saremo in grado di fornire il parere” della Commissione al Consiglio europeo.

Venerdì scorso era stato appunto il turno dell’Ucraina, che aveva ricevuto il modulo direttamente da von der Leyen. Anche la Georgia e la Moldova, due piccole nazioni guidate da esecutivi filo-occidentali, avevano fatto richiesta di adesione immediata all’Unione Europea per ottenere protezione dalle eventuali mire espansionistiche di Mosca. I due Stati sono militarmente deboli e hanno problemi di instabilità interna a causa della presenza di regioni separatiste russofone che aspirano alla riunificazione con Mosca. La Georgia, che si trova nel Caucaso, ha già combattuto contro la Russia nel 2008 ed è stata sconfitta mentre la Moldova, situata nei pressi dei confini orientali della Romania, ha recentemente eletto un esecutivo europeista dopo la sconfitta del Partito Socialista filo-russo.

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