Si è tenuto questa mattina nel Palazzo di Giustizia di Genova l’ultimo atto dell’udienza preliminare con la decisione del Gup di rinviare a giudizio 59 persone coinvolte come imputati per la strage di Ponte Morandi, il cui crollo il 14 agosto 2018 costò la vita a 43 persone. I parenti delle vittime tirano un primo sospiro di sollievo: “Temevamo che qualcuno riuscisse a sfilarsi fino all’ultimo – spiega Giuseppe Altadonna, che nel crollo del viadotto autostradale ha perso il figlio – è stupefacente vedere come secondo le linee difensive sarebbero tutti innocenti, quando prove inconfutabili dimostrano chiaramente le responsabilità di quello che per me resta un assassinio di massa, non un incidente”. Sulla stessa linea Emmanuel Diaz, che perse il fratello: “È un giorno storico perché conferma che quanto da mesi sostenevamo con i nostri avvocati è stato fatto proprio dal Giudice per le indagini preliminari, sono fiducioso che sarà fatta giustizia”.
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