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Steven Tyler diffida il Comune di Cotronei da “ogni abusiva utilizzazione del suo nome e della sua immagine”: ecco cosa è accaduto

Tutto ruota attorno al progetto "Steven Tyler gallery" che, con il cambio del sindaco, subirebbe un cambio di luogo: non più lo storico palazzo Bevilacqua, in via Gria ma "un’area semi interrata posta ad un metro sotto la sede stradale, priva di qualsiasi interesse storico-culturale"

di Lucio Musolino

Il Comune di Cotronei ha cambiato il luogo dove dovrebbe nascere il museo dedicato a Steven Tyler e la rockstar degli Aerosmith ha diffidato da “ogni abusiva utilizzazione del suo nome e della sua immagine”. Rischia di finire in Tribunale la polemica che, in queste ore, sta riguardando l’amministrazione del piccolo Comune in provincia di Crotone e l’artista statunitense insignito nel 2010 della cittadinanza onoraria, considerato una delle icone più rappresentative e carismatiche della musica rock mondiale e annoverato fra i 100 migliori cantanti di tutti i tempi.

La famiglia di Stefano Victor Tallarico, in arte Steven Tyler, è originaria di Cotronei. Suo nonno Giovanni Tallarico, anche lui musicista, nella seconda metà dell’ottocento è emigrato negli Stati Uniti. In Calabria, però, il leader degli Aerosmith ha ancora i parenti come il cugino e avvocato Antonio Grassi che presiede l’associazione culturale “Steven Tyler”. Nel tentativo di rinsaldare e rendere ancora più stretto il legame tra l’artista e la sua famiglia d’origine, nel 2013 l’associazione ha sottoposto al cantante il progetto “Steven Tyler Gallery”, un’opera curata dall’ingegnere Rosario Miletta il quale, nell’ottica di far rivivere e riqualificare il centro storico di Cotronei, ha individuato nel palazzo Bevilacqua, in via Gria, il luogo rappresentativo ed ideale per ospitare la galleria che avrebbe accolto fra le sue antiche mura non solo una scuola di musica per i non abbienti in memoria del nonno Giovanni Tallarico, ma anche l’allestimento di oggetti e costumi appartenuti alla rockstar nel corso della sua lunga carriera artistica. Risalente al 1850, il palazzo Bevilacqua, oggi disabitato e in precarie condizioni strutturali, ha un valore simbolico perché era la residenza del nonno di Steven Tyler che, proprio lì, il 2 luglio 1896, si sposò con la proprietaria dell’immobile. Nel 2018, con tanto di delibera di giunta, il Comune di Cotronei aveva approvato il progetto e due anni più tardi, il 21 dicembre 2020 era riuscito a ottenere un finanziamento dalla Regione che aveva deliberato un contributo di un milione e 300mila euro per il restauro e il recupero conservativo di palazzo Bevilacqua.

Fin qui tutto bene. Nel 2021 a Cotronei ci sono state le elezioni, è stato eletto un nuovo sindaco e, stando a quanto c’è scritto nella diffida, il progetto approvato e finanziato dalla Regione ha subito all’improvviso dei cambiamenti. “Nelle more, – si legge nel documento dell’associazione – l’ente comunale e per esso l’ufficio tecnico comunale, per ragioni ignote e sconosciute all’associazione, ponendosi in aperto e stridente contrasto con la volontà e l’intento manifestato dall’artista, ma ancor più, snaturando la finalità del concesso finanziamento, scartava il progetto originario (finanziato), facendo redigere, a spese dei contribuenti, un nuovo progetto, destinato ad accogliere la costruzione di una nuova opera, per di più, su un’area semi interrata posta ad un metro sotto la sede stradale, priva di qualsiasi interesse storico-culturale e assolutamente non confacente alla statura artistica di un personaggio di fama planetaria”.

Nonostante le proteste dell’associazione e di alcuni cittadini, la neo amministrazione è andata avanti e ha avallato la modifica addirittura con una “insensata delibera di consiglio comunale” sul nuovo progetto “Borgo della musica Rock – Steven Tyler”. Il cantante degli Aerosmith è stato informato del cambiamento e perciò ha diffidato il Comune di Cotronei chiedendo “l’immediata rimozione di qualsivoglia riferimento” alla sua persona e alla sua immagine riportato negli atti o nelle attività realizzate dall’amministrazione comunale. Se questo non avverrà entro 15 giorni, Steven Tyler e l’associazione presieduta dal cugino si rivolgeranno al Tribunale chiedendo un risarcimento danni “commisurato alla notorietà dell’artista”.

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