Sono tutti morti i quattro soldati statunitensi che si trovavano a bordo del jet che si è schiantato nel nord della Norvegia. “È con grande tristezza che abbiamo ricevuto il messaggio che quattro soldati americani sono morti in un incidente aereo la scorsa notte”, ha scritto Jonas Gahr Støre sul suo account Twitter.

Stava partecipando all’esercitazione Nato in corso in questi giorni e iniziata lo scorso 14 marzo, ma è precipitato. Il veivolo prendeva parte alle manovre chiamate Cold Response come comunicato il Centro per il coordinamento dei soccorsi (Jrcc) norvegese, citato dalla Reuters online. Il V-22 Osprey del corpo dei Marines doveva atterrare attorno alle 19 ora italiana, ma se ne sono perse le tracce poco prima delle 18.30. Il velivolo “ha colpito il suolo” mentre c’era cattivo tempo nella zona.

All’esercitazione partecipano 30.000 soldati provenienti da più di 25 paesi dell’Europa e del Nord America. Sono inclusi 200 aerei e 50 navi. L’esercitazione nella Norvegia, membro della Nato, che condivide un confine terrestre di quasi 200 chilometri con la Russia, si terrà a poche centinaia di chilometri dal confine russo ed è stata pianificata molto prima dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Le forze armate norvegesi hanno affermato di aver fornito “informazioni approfondite” ai russi, e al ministero della Difesa di Mosca, affermando che era “vitale per prevenire malintesi e conflitti non necessari”. L’esercitazione, che si tiene ogni due anni, dovrebbe concludersi il 1 aprile. Le Forze armate italiane sono presenti con l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. L’unità navale, salpata dal porto di Narvik (Norvegia) lo scorso 12 marzo, giocherà un ruolo centrale nell’esercitazione.

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