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Uomo finisce all’ospedale con una pila infilata nel pene: “L’ha tenuta per 24 ore. Cicatrici gravi all’uretra”

La storia, riportata tra gli altri dal New York Post, risale ad un anno fa ma solo di recente è stata pubblicata sulla rivista scientifica Urology Case Reports della Shahid Beheshti University di Teheran. Ecco cosa è accaduto ad un uomo di 49 anni e come è stato salvato dai medici

di F. Q.

Finito al pronto soccorso dopo aver inserito una batteria AA nel proprio pene. Stiamo a Teheran, in Iran. Qui, stando a quanto riportato dal NYPost, un uomo di 49 anni (di cui non è noto il nome) è andato in ospedale circa un anno fa poiché teneva una pila nel pene da 24 ore. La storia è stata pubblicata di recente sulla rivista scientifica Urology Case Reports dai medici della Shahid Beheshti University di Teheran. Andiamo con ordine. Quando il paziente è arrivato, ha rivelato ai dottori di avere difficoltà ad urinare. A quel punto i medici lo hanno visitato e hanno estratto la batteria senza intervento chirurgico, dimettendolo nella giornata stessa. Qualche mese dopo, però, l’uomo è tornato nella struttura ospedaliera spiegando di avvertire un forte bruciore durante la minzione.

Attraverso i raggi X sono state evidenziate “cicatrici gravi e progressive” sull’uretra, il canale che collega la vescica urinaria con l’esterno, permettendo il deflusso dell’urina (nell’uomo serve anche al passaggio del liquido seminale). Con tutta probabilità i danni sono stati causati dai materiali tossici contenuti nella batteria. Non è noto come il dispositivo sia arrivato all’interno del suo pene, ma potrebbero esserci diverse motivazioni: dall’autoerotismo alle malattie psichiatrie passando per l’intossicazione. “L’uomo non aveva precedenti di malattie mentali né faceva uso di farmaci neuropsichiatrici”, hanno aggiunto i medici.

Per prevenire danni permanenti, i chirurghi hanno aperto il perineo del paziente in modo che potessero accedere all’uretra senza danneggiare i testicoli. È stato dunque utilizzato un innesto cutaneo dal tessuto delle guance e delle labbra per riparare l’uretra danneggiata. L’uomo è stato dimesso dall’ospedale dopo un periodo di osservazione di tre settimane, dopodiché un controllo a sei mesi ha rivelato che si era completamente ristabilito. Il rapporto ha sottolineato anche come in questi casi spesso il paziente possa provare vergogna e prendere tempo, non considerando invece che la tempestività di un intervento può essere decisiva.

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