Il primo milione di dosi di Nuvaxovid destinato all’Italia è partito dagli stabilimenti olandesi di Novavax, l’azienda farmaceutica americana che lo scorso dicembre ha visto approvare dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il vaccino proteico al quale anche il nostro paese affida la speranza di convincere una parte di coloro che non si sono ancora immunizzati e in particolare le persone diffidenti rispetto ai vaccini a mRna come Pfizer e Moderna. Secondo le indicazioni della stessa Aifa, le somministrazioni riguarderanno soltanto i maggiorenni e in particolare chi ancora deve ricevere la prima, per un ciclo di due dosi a distanza di tre settimane. L’idea è infatti quella di dare agli indecisi un’alternativa ai vaccini finora disponibili. Ma non dappertutto sarà possibile prenotare il Nuvaxovid. Molte regioni attendono l’effettiva consegna delle dosi assegnate per definire le prossime mosse, e solo in pochi casi la prenotazione è già stata attivata, come in Piemonte o nelle Marche. In Calabria, una delle regioni con il più alto numero di non vaccinati, anche tra gli over 50, si farà come in Lombardia: somministrazione solo in alcuni hub e fino a esaurimento scorte.

Come funziona e a chi è destinato – Il vaccino dei No Vax, lo ha ribattezzato qualcuno. Più propriamente sarà quello che dovrà convincere almeno parte degli indecisi a immunizzarsi contro il Sars Cov 2. Il composto sviluppato dalla statunitense Novavax e approvato lo scorso 22 dicembre da Aifa si basa sulla tecnica delle proteine ricombinati, già utilizzata fin dagli anni 80 e tuttora impiegata nei vaccini contro l’epatite B o il papilloma virus. La prima fornitura per l’Italia è di un milione di dosi, e altri due milioni dovrebbero essere consegnate a marzo. Numeri che parlano in particolare a quei 1,3 milioni di italiani over 50 che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose e nonostante l’obbligo vaccinale che, dall’entrata in vigore lo scorso 8 gennaio, sembra aver contribuito a ridurre del 40% i non vaccinati sopra i cinquant’anni. Alla misura si è andata sommando, dal 15 febbraio, la necessità del green pass rafforzato per accedere ai luoghi di lavoro. Ma la spinta di questi obblighi, dicono i numeri delle prime dosi nelle ultime settimane, sembra esaurirsi. Ecco allora la speranza riposta in un vaccino basato su una tecnologia già nota e ben sperimentata, soprattutto per le regioni ancora in fondo alla classifica dei vaccinati.

Le regioni e gli indecisi nella fascia 50-59 anni – Tra i 50 e i 59 anni, a guidare la classifica dei non vaccinati è la Valle d’Aosta, con il l’11,9% di persone senza prima dose in questa fascia di età. Seguono Marche, Liguria, Abruzzo e Sicilia, tutte sopra l’11 percento. Quanto al totale, la Sicilia (15,3% di non vaccinati tra gli over 5) è seconda solo alla Provincia autonoma di Bolzano, dove il 16,3% non ha alcuna dose. Oltre alle già citate, tra le prime dieci regioni troviamo anche la Calabria (14,5%) e la Campania (14%), oltre a Piemonte e Veneto, entrambe sopra il 13%. Ma se l’obiettivo è uno solo, l’impiego del vaccino Novavax sarà diverso a seconda della regione. In Lombardia, dove il Consiglio regionale ha respinto la proposta M5s di destinare il vaccino alle prime dosi per incentivare gli scettici, era stato lo stesso Guido Bertolaso, a capo della campagna vaccinale lombarda, a dire che “non si potrà scegliere”.

Più di recente il Welfare guidato dall’assessora Letizia Moratti ha diramato l’elenco di hub dove il Nuvaxovid sarà somministrato a tutti i maggiorenni fino a esaurimento scorte. “Mi auguro che questo vaccino, con caratteristiche simili ai vaccini ampiamente utilizzati da decenni, possa convincere gli ultimi indecisi ad aderire alla campagna vaccinale lombarda”, ha detto Moratti. Insomma, non lo si può prenotare, ma da domani 16 hub lombardi dovrebbero somministrarlo. Questa la scelta anche in Calabria, dove nelle prossime ore sono in arrivo 31mila dosi. “Attendiamo la consegna per distribuirle negli hub che destineremo alla somministrazione di questo vaccino”, spiega a ilfattoquotidiano.it il capo della Protezione Civile calabrese, Fortunato Varone.

Non sarà utilizzato come booster – Della prima tranche in consegna le regioni conserveranno il cinquanta percento per le seconde dosi, visto che gli studi sul Nuvaxovid indicano una minore efficacia in caso di vaccinazione eterologa, e questo per tutte le combinazioni testate. Anche l’opzione booster per ora è preclusa a questo vaccino. Chi deciderà per la somministrazione del nuovo vaccino dovrà dunque ripeterlo anche nella seconda dose, dopo tre settimane. Viste le iniziali perplessità e soprattutto alle polemiche sul voto del consiglio regionale lombardo, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha più volte auspicato che i cittadini siano messi nella condizione di poter scegliere il nuovo vaccino. Un’opzione che sarà possibile per regioni come il Lazio, dove però l’attivazione delle prenotazioni, inizialmente prevista per oggi, è slittata a causa del ritardo nella consegna delle 100mila dosi assegnate alla regione. Il Piemonte, dove sono attese 60mila dosi, ha già attiva sul suo portale la possibilità di prenotare la vaccinazione specificando la scelta del vaccino proteico. “C’è molta richiesta perché riscontra molta attenzione da coloro che non hanno ancora aderito alla vaccinazione contro il Covid. Il nostro obiettivo – ha detto il governatore Alberto Cirio – è andare incontro a tutti purché si vaccinino, senza obbligarli ma mettendoli in condizioni di farlo subito, liberamente, quando lo vorranno”. E così nelle Marche, la scelta è già ben evidenziata tra le opzioni online. Il servizio sanitario regionale ha annunciato che “dopo l’apertura di ieri, mercoledì 23 febbraio, alle 17, alle 13.40 di oggi erano già 276 le prenotazioni per Novavax”

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