Cultura

Biennale di Venezia, presentato il Padiglione Italia: “Storia della notte e destino delle comete” di Gian Maria Tosatti. Valentino è main sponsor

"Un progetto espositivo affascinante che attraversa diversi linguaggi artistici e indaga le contraddizioni della contemporaneità e il rapporto tra uomo e natura, per un Padiglione Italia all’insegna della creatività e dell’innovazione", ha sottolineato il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Dai privati 1,4 milioni di euro di finanziamenti, oltre i due terzi del totale

di Ilaria Mauri

Dopo aver presentato nel luglio del 2021 la sua collezione di Alta Moda Valentino Des Ateliers, Pierpaolo Piccioli ha voluto consolidare il rapporto della Maison con il mondo dell’arte e con Venezia in particolare, sponsorizzando il Padiglione Italia alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022 e curata da Cecilia Alemani. Per la prima volta nella storia della manifestazione, sarà rappresentato da un artista unico: Gian Maria Tosatti. Un artista che ha scelto di proporre un progetto in grado di restituire una lettura coraggiosa del presente e dare all’Italia una voce unica, e con cui Piccioli condivide curiosità e sistema di valori, spunti di una ricerca volta a costruire una comunità eterogenea. Proprio su queste si è instaurato un dialogo tra i due culminato in “Storia della notte e destino delle comete”, questo il titolo dell’opera che sarà in mostra alla Biennale.”Una grande installazione ambientale che offre una visione suggestiva dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive, con uno sguardo propositivo e ottimista”, si legge nella nota della Maison. Valentino continua così nel suo impegno a promuovere e sostenere la cultura con progetti che puntano alla reciprocità, con un omaggio alla città lagunare, storicamente fulcro e crocevia del panorama culturale italiano. Così facendo, infatti, il direttore creativo di Valentino ha voluto tessere un fil rouge: per la sua sfilata, la scorsa estate, aveva scelto proprio le Gaggiandre dell’Arsenale, che si innestano sulle mura delle Tese delle Vergini che ospitano il Padiglione Italia.

“Un progetto espositivo affascinante che attraversa diversi linguaggi artistici e indaga le contraddizioni della contemporaneità e il rapporto tra uomo e natura, per un Padiglione Italia all’insegna della creatività e dell’innovazione”, ha sottolineato il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, lo ha definito invece “un messaggio di “speranza” e di convivenze che vogliono essere un segnale in un momento complicato in cui viviamo. Un messaggio di pace e di sostenibilità”. Nel Padiglione Italia, il curatore Eugenio Viola e Gian Maria Tosatti mettono in risalto “i numerosi punti di contatto. Per entrambi, il nostro lavoro è innanzitutto confrontarsi dialetticamente con le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità, ovvero assumersi una responsabilità critica rispetto al nostro presente storico incerto. Per entrambi, un progetto deve necessariamente esprimere una tensione etico-politica e concepirsi come un lucido saggio visivo, parte di un più ampio racconto per immagini, in costante divenire”.

“Storia della notte e destino delle comete” si configura come “una grande installazione ambientale pensata appositamente per gli spazi delle Tese delle Vergini, occupandone l’intera superficie e proponendo una visione dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive future. L’opera si configura come un dispositivo intermediale che contiene in sé e fonde una pluralità di linguaggi, dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica e alla performance”.
Una complessa macchina narrativa esperienziale conduce il visitatore in un percorso sensibile, a tratti familiare e in parte spiazzante, con l’obiettivo di “offrire una consapevolezza nuova e generare riflessioni concrete sul possibile destino della civiltà umana, in bilico tra i sogni e gli errori del passato e le promesse di un futuro ancora in parte da scrivere”. Il progetto narra del difficile equilibrio tra uomo e natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, tra etica e profitto, “proponendo una lettura estetica di questo scenario e offrendo una piattaforma inedita in cui sviluppare un dibattito inclusivo e approfondito intorno a questi temi”. Il percorso espositivo è strutturato con un impianto teatrale che articola la narrazione in un prologo e due atti: la storia della notte e il destino delle comete”.

L’Italia, con la sua particolare vicenda storica di giovane nazione reduce da due guerre mondiali interessata da una straordinaria crescita economica, il cosiddetto ‘miracolo italiano’, offre lo scenario per la costruzione di questa mostra: un viaggio nel Bel Paese che coincide con la Storia della Notte, ovvero il racconto simbolico dell’ascesa e del declino del sogno industriale italiano. “Una sequenza di scenari spiazzanti prepara a una visione finale in cui l’immaginario si ribalta in una vera e propria epifania. Attraverso un’infilata di spazi, si susseguono ambientazioni e panorami, proseguendo verso la visione finale, che ricorda come la natura oltraggiata, fin dai tempi del diluvio, non perdoni l’uomo“. La mostra si conclude poi con un messaggio di speranza sul destino che attende questa umanità che, come una cometa, ha attraversato con una grande scia luminosa l’universo.

Il titolo scelto, ”Storia della notte e destino delle comete”, per il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, “promette viaggi e misteri, per raccontare possibili convivenze e sostenibilità, sottintendendo sempre un messaggio di pace e di speranza, per un segnale all’interno della riflessione sul futuro. Spero che il Padiglione Italia si unisca a noi in una serie di incontri e di opportunità per i giovani, dando loro la possibilità di confrontarsi con una rete artistica internazionale”. Come dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione dal direttore generale dipartimento creatività contemporanea del Mic e commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia, dai privati sono arrivati 1,4 milioni di euro di finanziamenti, oltre i due terzi del costo totale dell’opera, a fronte di uno stanziamento pubblico di 600mila euro.

Credit photo: Eugenio Viola, curator of the Italian Pavilion at the Biennale Arte 2022 and Gian Maria Tosatti, artist Italian Pavilion at the Biennale Arte 2022 Photo by Elena Andreato

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