Un parcheggio autorizzato a condizioni di favore a una famiglia di costruttori locali. A Sant’Agnello, nel cuore della costiera sorrentina, piovono avvisi di garanzia che seminano sospetti sulla gestione dell’urbanistica cittadina in provincia di Napoli. Torna nel mirino il sindaco Piergiorgio Sagristani, per il quale la procura di Torre Annunziata ha chiesto il rinvio a giudizio in un’indagine su 53 appartamenti di housing sociale.

Ora Sagristati è indagato per abuso d’ufficio in concorso con i consiglieri comunali di maggioranza che il 10 marzo 2017 approvarono la modifica di una delibera del 30 ottobre 2014. Si tratta degli atti e delle convenzioni con cui si è arrivati ad autorizzare un’attività di parcheggio pubblico a raso in un ex agrumeto di via San Sergio. Un progetto a cuore di una società di Guglielmo Gargiulo, un noto imprenditore edile della zona.

Undici gli indagati. Si tratta di Sagristani, Gargiulo, sei tra consiglieri ed ex consiglieri comunali di maggioranza, il precedente capo dell’ufficio tecnico comunale e i due tecnici del Comune di Sant’Agnello collegati a un sopralluogo più recente sul luogo oggetto delle indagini, risalente al maggio del 2021.

L’ufficio della Procura di Torre Annunziata guidata da Nunzio Fragliasso – pm Andreana Ambrosino, la stessa del fascicolo housing sociale – li accusa di due distinte ipotesi di falso. Avrebbero, in sostanza, protetto i presunti abusi, prima non rilevandoli in relazione, e poi dichiarando che i lavori realizzati non presentavano difformità rispetto ai titoli rilasciati.

L’inchiesta conclusa con le notifiche dei giorni scorsi prese il via dall’esposto di un privato, S. O., il proprietario di un appartamento del condominio sotto al quale ogni giorno centinaia di automobilisti parcheggiano le loro vetture, pagando un ticket. Nell’area parcheggio sostano – a leggere l’esposto, corredato di foto che lo dimostrano – anche i pullman e i camion di ditte di trasporto.

Era “un’area già dismessa” scrive Sagristani in un post che conferma l’esistenza di un’indagine. “Si tratta del parcheggio a raso presente in via San Sergio. Un’area di sosta a rotazione ed uso pubblico in alternativa ad un parcheggio multipiano nello stesso luogo. Parcheggio tutt’ora in funzione, in una zona totalmente sprovvista di aree di sosta, che è servito a decongestionare il traffico e permesso la sosta a favore dei cittadini e per le attività commerciali del luogo”, sostiene il sindaco. “Anche se diventa sempre più difficile amministrare e realizzare interventi nel solo interesse della nostra comunità, confidando totalmente nella magistratura che è giusto verifichi l’operato amministrativo, siamo sereni e certi di dimostrare presto la legittimità degli atti”, conclude.

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