Il consiglio di amministrazione di banca Mps ha deliberato di ritirare le deleghe dell’amministratore delegato, Guido Bastianini. La decisione è stata assunta dal consiglio all’unanimità. Al suo posto dovrebbe essere nominato Luigi Lovaglio, ex manager Unicredit ed ex amministratore delegato di Credito Valtellinese poi passato sotto il controllo della francese Credit Agricole. Il siluramento del manager, inviso al ministero del Tesoro e in particolare al direttore generale Alessandro Rivera, era nell’aria. Dato quasi per scontato nelle ultime ore nonostante negli scorsi giorni più di una voce si fosse levata a difesa di Bastianini, nominato alla guida della banca senese nell’agosto 2020 su indicazione del Movimento 5 Stelle. La revoca dell’incarico è stata peraltro accompagnata da un triste risvolto personale per il manager che ha lasciato il cda di Mps dopo aver presentato i conti per recarsi al funerale della sorella, mancata nei giorni scorsi. Il cda è comunque andato avanti nella discussione sulla sua revoca e ha deliberato il ritiro delle deleghe del banchiere, che già all’inizio dell’anno aveva perso entrambi i genitori, in sua assenza.

Ritorno all’utile – Oggi la banca ha presentato i dati dell‘ultimo trimestre e dell’intero 2021. L’anno si è chiuso con un utile netto di 310 milioni di euro, ossia, come si legge nella nota, il miglior risultato che la banca abbia realizzato dal 2015 e uno dei migliori dell’ultimo decennio nel quale l’istituto senese ha inanellato complessivamente 23,5 miliardi di euro di perdite. Lo scorso esercizio si era concluso con un rosso di 1,69 miliardi di euro. I ricavi sono saliti a 2,98 miliardi di euro, in crescita dell’1,3% sull’anno precedente, grazie alla spinta delle commissioni (+3,8%) che ha compensato il calo del margine di interesse (-5,4%), mentre gli oneri operativi sono scesi del 3,6%, a 2,1 miliardi. Il risultato operativo lordo è salito del 15,3% a 874 milioni di euro. Rispetto ai target del piano industriale approvato nel 2020 i ricavi sono più alti del 2,9% grazie ad una migliore dinamica delle commissioni (+3,2%). Decisamente più alti anche gli indicatori di capitale con l’azzeramento di uno shortfall atteso di 1,5 miliardi di euro.

La Consob non avrebbe rilevato elementi per contestare il bilancio dopo gli approfondimenti effettuati dal collegio sindacale su alcune poste non ricorrenti che avrebbero potuto avere un impatto negativo sul conto economico del 2021. Tuttavia il manager paga quella che dalla Commissione Ue, esasperata da una saga di cui non si coglie la fine, è stata ritenuta un’eccessiva timidezza nella riduzione dei costi, tagli di personale inclusi. Dopo il fallimento delle trattive con Unicredit per la cessione della banca, a causa di richieste da parte di Andrea Orcel giudicate eccessive da parte del ministero del Tesoro (primo azionista della banca con il 64%), il governo è stato costretto a chiedere più tempo per condurre in porto la privatizzazione concordata con la Commissione Ue in occasione del salvataggio del 2017 e originariamente prevista entro fine 2021. Salvataggio che fu orchestrato dall’allora ministro dell’Economia, oggi presidente di Unicredit, Pier Carlo Padoan. Bruxelles deve dare il via libera al nuovo piano industriale della banca che presuppone una nuova ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro

Preoccupazione tra i sindacati “No ad un nuovo piano industriale che contenga sacrifici a senso unico e no ad esuberi con logiche industriali: è quello che diciamo fin da subito al nuovo amministratore delegato di Mps e al Mef”, afferma stasera Federico Di Marcello, segretario nazionale della Fisac Cgil del gruppo Mps, commentando l’avvicendamento al vertice. “Monte dei Paschi di Siena ha provveduto all’ennesimo cambio di amministratore delegato: il quarto in dieci anni e il secondo in due. Quella che resta immutata è la massima incertezza sul futuro della banca e delle lavoratrici e dei lavoratori. Da tempo chiediamo progetti di sviluppo dell’azienda che pongano al centro le persone che, con impegno, professionalità ed enormi sacrifici personali, hanno consentito all’istituto di restare in attività e intraprendere un percorso di rilancio, chiudendo il 2021 con 310 milioni di euro di utile”, così Fulvio Furlan, segretario generale Uilca. “Guido Bastianini è stato trattato come un eversivo. Ha due soli difetti: è una persona per bene ed è professionalmente capace. Confido nel buon senso e nelle indubbie capacità del Mef, primo azionista di Mps, per risolvere una difficile situazione che riguarda 20mila dipendenti, le loro famiglie e più di 4 milioni di clienti. Noi faremo, responsabilmente, come sempre la nostra parte”. Lo ha scritto su Twitter il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

“Quali sono le ragioni per le quali Bastianini è stato sostituito? E’ stato un amministratore capace ed efficace nell’azione di salvaguardia del bilancio oppure no? Queste sono le domande che ci dobbiamo porre. Oppure le logiche sono altre, che non hanno nulla a che vedere con i bilanci e con la gestione della banca?”. Lo ha detto il sindaco di Siena Luigi De Mossi all’indomani della sostituzione dell’ad di Mps.

Articolo Successivo

Auto, sindacati e imprese scrivono insieme al governo: “Intervenire per gestire la transizione”. Mercoledì l’incontro con il ministro Giorgetti

next