Televisione

Sanremo 2022, gli ascolti della terza serata: ancora boom per Amadeus, 54,1% di share. Il picco durante l’esibizione di Irama

La terza serata di Sanremo 2021, in onda giovedì 4 marzo 2021, aveva incollato allo schermo in media 7.653.000 telespettatori con il 44,3% di share

di Giuseppe Candela

Vola Sanremo 2022. La terza serata conferma il trend e regala un nuovo boom di ascolti al Festival diretto e condotto da Amadeus, davanti alla tv c’era ben 9.360.000 con il 54,1% di share. La prima parte, dalle 21.30 alle 23.42, è stata vista da 12.849.000 con il 53,2% mentre la seconda, dalle 23.46 alle 00.46, ha ottenuto 5.455.000 con il 56,8%. L’anteprima Sanremo Start, dalle 20.53 alle 21.25, è stata vista da 12.198.000 con il 44,85%. Il picco della terza serata in valori assoluti arriva alle 21.46 quando sul palco dell’Ariston si esibisce Irama, davanti alla tv 14.789.000 telespettatori.

La terza serata di Sanremo 2021, in onda giovedì 4 marzo 2021, aveva incollato allo schermo in media 7.653.000 telespettatori con il 44,3% di share. La prima parte, in onda dalle 21.31 alle 23.50, è stata vista da 10.596.000 telespettatori con il 42,4%, 4.369.000 telespettatori con il 50,56% per la seconda dalle 23.52 alle 2. Restando nei Festival guidati da Amadeus nel 2020 la terza serata dell’edizione 2020, prevista giovedì 6 febbraio, era stata vista in media 9.836.000 telespettatori con il 54,5% di share.

Il contesto per fornire ulteriori letture. Lo scorso anno per la prima volta nella sua storia la kermesse si era ritrovata, nel pieno della pandemia, senza pubblico. Causa Covid era però previsto il coprifuoco e la seconda serata era stata trasmessa in un mese differente, precisamente il 3 marzo 2021. Per la prima volta, dopo anni, al giovedì non era prevista la serata cover slittata nella serata del venerdì.

Cosa è successo nel corso del terzo appuntamento festivaliero? Senza Zalone, senza Fiorello. Come si regge? Si regge. Amadeus ha costruito una terza serata che è scivolata via, travolta dall’entusiasmo del pubblico in teatro e dal ritmo dei venticinque brani. Si rinuncia alla comicità ma non agli ospiti. Cesare Cremonini fa il suo debutto a Sanremo dopo vent’anni di carriera e in venti minuti fa un figurone. Fa tutto quello che dovrebbe fare un big all’Ariston concedere un medley e farlo gustare al pubblico con l’effetto karaoke. Ma c’è un mondo oltre la musica che il direttore artistico ha scelto di portare sul palco. Dall’omaggio iniziale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, reduce dal giuramento in Parlamento, alla presenza sul palco di Martina Pigliapoco, la carabiniera che ha salvato una donna dal suicidio. Soprattutto spazio a Roberto Saviano, senza tempi lunghi e con un intervento ben scritto, per omaggiare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, trent’anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio. La sorpresa della serata? Drusilla Foer. Bastano pochi minuti per superare le prove deludenti di Ornella Muti e Lorena Cesarini. Elegante, ironica, riempie la scena. Vince e convince.

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