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Roma, ladri a casa di Gianni Rivera. Ma scoppia un incendio e sono costretti a scappare: arrestati con tutto il bottino

Per entrambi i malviventi è stato convalidato l’arresto in flagranza prima che il giudice li rispedisse a casa con obbligo di firma, il divieto di allontanarsi da Roma e di uscire di casa dalle 20 alle 8 del mattino. A febbraio torneranno in aula

di F. Q.

Ben 6.345 euro in contanti, un Trofeo Golden crown, una targa Milan club Gianni Rivera, la maglia originale numero 11 di Ibrahimovic e una targa della Lega nazionale dilettanti. Ecco il bottino che i poliziotti hanno trovato sabato 22 gennaio nell’automobile di due uomini di nazionalità albanese intorno alle 3 di notte, nei pressi del Lungotevere Tor di Nona, nella Capitale. Stando a quanto riportato da Roma Today, il tentato furto è andato letteralmente in fumo. Il motivo? I malviventi sono dovuti scappare in quanto non avevano fatto i conti con la potenza della fiamma ossidrica utilizzata per scassinare l’armadio blindato nel quale Gianni Rivera, ex fantasista del Milan e della Nazionale, custodiva oggetti e cimeli preziosi, che ha scatenato un piccolo incendio nell’appartamento.

Secondo quanto visto da un testimone, oltre ai due ladri – classe ’88 e ’92, entrambi processati per direttissima – c’era anche un altro uomo. I due hanno negato ogni accusa, sostenendo di aver ricevuto in consegna un borsone con i cimeli da un amico, ma che non avevano idea di cosa contenesse. Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Dopo la convalida dell’arresto in flagranza, il giudice li ha però mandati a casa con l’obbligo di firma, il divieto di allontanarsi da Roma e di uscire dalle 20 alle 8 del mattino. A febbraio torneranno in aula.

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