Non ha vita facile il colosso Starbucks in Italia. Almeno, a Milano. Due dei punti vendita aperti nel capoluogo meneghino, complice un lockdown che è quasi coinciso con le inaugurazioni e il protrarsi della pandemia, chiudono. Via Turati e Porta Romana, addio. Restano aperti gli Strarbucks di corso Vercelli, via Durini, via Restelli, Garibaldi e Stazione Centrale. Si sarebbe potuto evitare in un periodo non segnato dal covid? I conti non sono brillanti: Starbucks Italy srl ha avuto 11 milioni di guadagni nel 2019 bruscamente calati del 44,28% per il covid nel 2020: appena 6,18 milioni. Questo secondo Tag43.it che ha anche esaminato la perfomance di un luogo imponente scelto dal brand come apertura simbolo: il punto vendita dentro le ex Poste di piazzale Cordusio, opulenza a bancali e lontani echi di file interminabili i primi giorni dopo l’apertura. Ecco, qui non ci sarebbero numeri che lasciano ben sperare rispetto agli investimenti fatti. Alta qualità e prezzi allineati. Alti, per chi è abituato alla tazzina di caffè.

Da Starbucks Reserve Roastery riceviamo e pubblichiamo:
“Come per tutti i rivenditori di store fisici, il Covid-19 ha avuto un impatto nei periodi di chiusura obbligatoria e di limitazione nei servizi. Continuiamo tuttavia a portare in Italia l’esperienza sicura, familiare e comoda di Starbucks nel lungo periodo e ad evolvere i format e le location dei nuovi negozi per rendere ancora migliore l’esperienza dei nostri clienti italiani. Nel settembre 2021, in occasione del terzo anniversario dell’apertura della Starbucks® Reserve Roastery a Milano, abbiamo annunciato l’intenzione di aprire altri 26 negozi entro il 2023. Nel maggio 2021, abbiamo anche aperto il nostro primo negozio a Firenze, e all’inizio di questo mese, abbiamo aperto il nostro primo Drive-Thru a Erbusco”.

Aggiornato da Redazione Web alle 18.46 del 21/01/2022

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