Secondo Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe, la proposta dei presidi di far slittare la riapertura in presenza delle scuole al primo febbraio, utilizzando “queste due settimane per potenziare la vaccinazione”, “è ragionevole”. “Ripartire da lunedì? – dice l’esperto rispondendo ai microfoni di Rtl 102.5 – Faccio un salto indietro. A metà settembre noi pubblicammo il report sulla sicurezza Covid nelle scuole, dove c’erano due elementi fondamentali richiesti: investire sui sistemi di areazione e ventilazione, non fatto, e introdurre un sistema di screening sistematici, anche questo non fatto. Diciamo che quello che si doveva fare si sapeva già”. Secondo Cartabellotta le attuali vaccinazioni fatte alla fascia 5-11 anni, “circa 400mila in tre settimane”, “per qualcuno sono tante ma in realtà ci sono ancora 3 milioni e 200mila bambini da vaccinare” e oltretutto “ne rimangono ancora 900mila della fascia 12-19 anni”. “Questo periodo natalizio doveva essere utilizzato per investire al meglio nella comunicazione e nella vaccinazione di tutta la fascia 5-19 anni che avrebbe ripreso le scuole”, insiste il presidente Gimbe.

“Non si può continuare con lo slogan ‘niente dad, scuola sicura’ perché questo di fatto non è possibile in un momento di circolazione di un virus che raddoppia i casi ogni due giorni”, evidenzia ancora, sottolineando appunto che la richiesta dei presidi è quindi ragionevoli. Ovviamente, la didattica a distanza, “senza nessun intervento di incremento delle coperture vaccinali può lasciare il tempo che trova”. In ogni caso “è evidente che con questa circolazione virale sarà molto difficile mantenere le classi in presenza”.

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