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Lo spaccio di droga “ammortizzatore sociale per Cosa Nostra”, indagine dei carabinieri a Palermo: otto arresti

L’hashish arriva dal Nordafrica, passando per Malaga in Spagna, poi Napoli e infine Palermo, la cocaina invece dalla Calabria dove i clan della 'ndrangheta custodiscono parte dei maxi carichi che arrivano dal Sudamerica, le due principali rotte della droga che arrivava nel mandamento di Santa Maria di Gesù
Lo spaccio di droga “ammortizzatore sociale per Cosa Nostra”, indagine dei carabinieri a Palermo: otto arresti
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Lo spaccio di droga considerato da Cosa Nostra come “un vero e proprio ammortizzatore sociale da ‘concedere’ alle fasce sociali delle aree cittadine più critiche, in una chiara ottica di marketing criminale volto al proselitismo mafioso“. È l’analisi dei carabinieri di Palermo con un blitz antimafia, coordinato dalla Dda, hanno colpito il mandamento di Pagliarelli. Otto i provvedimenti di custodia cautelare in carcere eseguiti dai militari, insieme al sequestro di una villa. Per tutti gli indagati l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori, tutte aggravate dal metodo mafioso. “Nei confronti di gruppi criminali o di interi nuclei familiari – dicono gli investigatori dell’Arma -, pur venendo tollerata l’assai remunerativa gestione delle numerose piazze di spaccio cittadine, anche per garantire un’offerta costante che sostenga la domanda elevata di stupefacenti, l’organizzazione mafiosa mantiene, però, sempre il ferreo controllo del più lucroso flusso di approvvigionamento di stupefacente sull’Isola”.

L’hashish arriva dal Nordafrica, passando per Malaga in Spagna, poi Napoli e infine Palermo, la cocaina invece dalla Calabria dove i clan della ‘ndrangheta custodiscono parte dei maxi carichi che arrivano dal Sudamerica, le due principali rotte della droga che arrivava nel mandamento di Santa Maria di Gesù. Al vertice dell’organizzazione Giuseppe Calvaruso e il suo braccio destro Giovanni Caruso. Per l’hashish si sarebbero rivolti ad uno stabile gruppo di corrieri campani che si sarebbero riforniti direttamente nella cittadina spagnola di Malaga e che avrebbero curato il trasporto della sostanza fino al capoluogo siciliano. Per la cocaina, invece, avrebbero fatto riferimento a soggetti calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna.

Nel corso dell’indagine, prima delle otto misure cautelari eseguite questa notte, i carabinieri del nucleo investigativo di Palermo avevano già arrestato tre persone ed denunciato in stato di libertà un altro soggetto. Si tratta di corrieri individuati durante i tanti viaggi dalla Campania e dalla Calabria con nascoste decine di chili di droga nelle auto, quasi sempre perse a noleggio. Arresti che hanno portato al sequestro di circa 70 chili di stupefacente e circa 20.000 euro in contanti. Il blitz di questa notte arriva dopo le quattro operazioni del mese scorso che hanno inciso sulle piazze di spaccio di Palermo con 112 misure cautelari eseguite in 35 giorni dai carabinieri. Se i quattro blitz di novembre si sono concentrati sui pusher, l’operazione di questa notte ha azzerato il livello superiore, quello dei trafficanti che garantiscono l’approvvigionamento alle piazze di spaccio. E i risultati investigativi confermano come Cosa nostra abbia in mano tutto il business della droga in città, solo ad un livello più alto e remunerativo della vendita al dettaglio.

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