Nelle ultime 24 ore sono stati rintracciati 12.527 nuovi casi tra i 312.828 tamponi processati con un’incidenza che schizza al 4%. I morti sono stati 79. Crescono in maniera importante i ricoverati con sintomi, che occupano 234 posti letto in più nei reparti di area medica (6.333, il totale). In aumento anche le terapie intensive, dove si sono registrati 69 ingressi e si trovano 20 pazienti in più rispetto a mercoledì: il totale degli assistiti è così salito a 811. Come accade in ogni giorno “rosso”, i dati risentono della festività, in particolare il numero di diagnosi, poiché vengono processati meno tamponi, e quello delle ospedalizzazioni, poiché sono più rare le dimissioni.

Nonostante un giorno festivo in più, da lunedì a oggi i positivi scovati aumentano rispetto ai primi quattro giorni della settimana precedente, passando da 52.630 a 55.745. E intanto sono diventati più di 7.000 i posti letto occupati da pazienti Covid negli ospedali italiani. Altri 247.409 contagiati si trovano invece in isolamento domiciliare. Da inizio pandemia i casi accertati sono stati 5.164.780: in 4.775.676 sono guariti o sono stati dimessi, altri 134.551 sono invece deceduti.

Il bollettino quotidiano segnala cinque regioni con oltre 1.000 nuove diagnosi. Si tratta di Veneto (1.928), Emilia-Romagna (1.656), Lombardia (1.486), Lazio (1.376) e Piemonte (1.215). La Sicilia ne riporta 789, la Campania 776, il Friuli Venezia Giulia 673 e la Toscana 659. La Calabria ha invece accertato 375 positività, Bolzano 331, la Liguria 271, la Puglia 229. Più di cento casi anche nelle Marche (195), in Sardegna (181), Abruzzo (134) e nella Provincia di Trento (119). Ottanta le diagnosi in Umbria, in Valle d’Aosta 39, in Molise 13 e in Basilicata due.

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