Natale è alle porte e in piazza Duomo a Milano sono in corso gli ultimi preparativi per addobbare l’albero, ma i No Green pass non demordono e provano a radunarsi per dare vita al ventesimo sabato di proteste contro l’obbligo del certificato verde. Poche ore prima circa cento persone si erano trovate al presidio No Green pass autorizzato in piazza Sempione mentre, quasi in contemporanea, il corteo del No Draghi day organizzato dai sindacati di base – regolarmente preavvisato e lungo un percorso concordato con la Questura – ha attraversato la città, con circa 500 manifestanti partecipanti, concludendosi in piazza della Scala.

Ma gli ultimi “irriducibili” contestatori del Green pass ci riprovano e, nonostante il divieto di svolgere manifestazioni non preavvisate nel centro cittadino, si ritrovano intorno alle 18 in piazza Duomo. Sono sempre meno rispetto alle scorse settimane e questa volta, ai primi fischi per tentare di dare vita a un corteo, la protesta è interrotta immediatamente dall’intervento delle forze dell’ordine. Tra urla e offese dirette a polizia e carabinieri, durante alcuni minuti di tensione, i manifestanti vengono bloccati. In totale sono 202 le persone identificate, 7 delle quali saranno denunciate per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto a fornire le proprie generalità. In 34 sono sanzionati per occupazione di aree urbane e 6 per il mancato utilizzo della mascherina. Infine sono stati emessi 30 ordini di allontanamento e notificati 4 avvisi di avvio procedimento per l’emissione di altrettanti Daspo urbani. “La Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale dislocate in piazza hanno permesso la libera circolazione nel centro cittadino delle migliaia di persone presenti per lo shopping e per lo svago del sabato pomeriggio”, scrive in un comunicato la Questura di Milano.

Articolo Precedente

Green pass, anche per over 12 obbligatoria certificazione base per prendere i mezzi pubblici. Allo studio deroga fino a Natale e tamponi gratis

next
Articolo Successivo

Papa Francesco a Lesbo tra i migranti: “Triste che l’Europa proponga i muri come soluzione. Affrontare le cause profonde, non le persone”

next