Ormai manca solo l’ordinanza del ministero della Salute: da lunedì 29 novembre il Friuli Venezia Giulia sarà zona gialla. È la conseguenza, ormai nota, di un continuo aumento dei contagi che ha portato alla crescita dei ricoveri: oggi sia il tasso di occupazione in area medica che quello in terapia intensiva sono oltre le soglie limite per restare in fascia bianca. La stretta, però, sarà ancora più dura: la Regione, guidata dal presidente leghista Massimiliano Fedriga, ha deciso d’intesa con il governo di anticipare l’entrata in vigore delle disposizioni contenute nel nuovo decreto anti-Covid, che scatteranno in tutta Italia il prossimo 6 dicembre.

Cosa cambia? La zona gialla prevede l’obbligo di mascherina anche all’aperto, un limite di quattro persone al tavolo del ristorante e una riduzione della capienza massima consentita per cinema e teatri, così come per manifestazioni ed eventi sportivi. La nuova stretta invece introduce – solo per i non vaccinati – altre restrizioni: l’accesso a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche sarà consentito solo ai possessori di “green passo rafforzato”, ovvero a vaccinati e guariti. Inoltre, il tradizionale green pass (quindi anche tramite tampone) sarà obbligatorio anche per soggiornare in albergo, spogliatoi per l’attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale.

Il Friuli Venezia Giulia va in zona gialla per un’occupazione dei posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti Covid al 15% (dati Agenas del 24 novembre). La soglia per passare in zona gialla è al 10 per cento. In Area non critica la percentuale di occupazione è al 18%, anche in questo caso sopra il 15 fissato come tetto massimo. Anche la provincia di Bolzano viaggia verso il giallo: come in Fvg, l’incidenza è già da inizio novembre oltre la soglia limite di 150 casi ogni 100mila abitanti. Le terapie intensive sono al 10%, l’area medica è al 15: esattamente al limite.

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