Musica

Marracash è tornato con un album molto bello. Perché vale la pena ascoltare “Noi, loro, gli altri”

Il rapper, a sorpresa, ha pubblicato in sole 24 ore l'album che segue il grande successo di “Persona” (certificato cinque volte disco di platino). Marracash racconta la sua relazione con gli altri, i rapporti con le persone che stima ma anche che detesta. Non mancano attacchi alla società e allo Stato. Ormai tutti presi dall'individualismo totale

di Andrea Conti

The King è tornato. The King lotta assieme a noi. Marracash, archiviata la fortunatissima produzione di “Persona” (cinque volte disco di platino), ha tirato fuori dal cilindro un altro album altrettanto bello: “Noi, loro, gli altri”. Prodotto dall’ottimo Marz accompagnato da Zef. Il titolo è già una dichiarazione di intenti. Dall’Io di “Persona” agli altri, al noi. Una fotografia impietosa della società ma anche la voglia di capirne il motivo dello sgretolamento. I duetti dichiarati sono tre: “Nemesi” con Blanco, “∞ Love” con Guè e “Laurea ad honorem” con Calcutta. Ma ci sono tante altre collaborazioni “nascoste”: Elodie e Mahmood in “Crazy Love”, Salmo in “Cosplayer”, Joan Thiele in “Noi” e “Cosplayer”, Fabri Fibra in “Noi, Loro, Gli altri”.

“L’idea del disco è stata quella di uscire da me stesso e di allargare la visuale e di parlare degli altri, delle persone a me vicine, delle persone che non mi piacciono e del resto della società. – ha spiegato Marra a Esse Magazine -. Qui sono anche un protagonista occulto perché volevo far vedere le mie relazioni con gli altri. Non è un caso che io abbia fatto tre copertine diverse: in ‘Noi’ c’è la mia famiglia e le persone che mi sono state vicine durante il lungo percorso in questo album. In ‘Loro’ un momento particolare con tutti i dirigenti Universal dal mio commercialista al mio avvocato. ‘Gli altri’ è la massa di persone in cui sono immerso, come a dire che il concetto di noi loro e gli altri è una divisione arbitraria. Il senso più grande è che oggi siamo tutti molto divisi in una specie di lotta a squadre tra no vax e vax, si spinge l’acceleratore anche sulle identità individuali e ciò crea più divisione”.

La denuncia sociale è contenuta in “Loro”: “Li odio perché riescono ad andare su Marte, ma non a far la cura, la sclerosi al mio amico. Segno della croce in ospedale in Italia, mi hanno ucciso più parenti giù che la mafia“. Ci sono anche riferimenti a casi di estrema violenza come quello di Carlo Giuliani (il manifestante ucciso durante il G8 di Genova nel 2001, ndr), Stefano Cucchi (ucciso mentre era sottoposto a custodia cautelare, ndr) e Federico Aldrovandi (lo studente ucciso da quattro poliziotti, ndr). C’è anche un riferimento ad un episodio avvenuto recentemente: “Sì, non fare il figo con i reati degli altri che il destino è cieco, Facchinetti, McGregor”. Il manager è stato pestato dall’artista marziale misto senza alcuna spiegazione durante il suo party a Roma. Si è già fatto un gran parlare di Fedez non citato esplicitamente nel brano “Cosplayer”: “Dal biondo patriota, sui social si prodiga per noi, ma in realtà è il più merda come il Patriota in The Boys (Eh, questa era pesa). Vabbè, al massimo si scatena, tanto ambassador non porta pena” ma anche “la popstar con gli occhi lucidi per il decreto? Vade retro, ritorna dal tuo creator”. Sarà un caso che nel brano c’è la collaborazione non citata di Salmo? Anche il rapper sardo si è scagliato diverse volte contro Fedez.

In “Pagliaccio” c’è citazione dell’aria “Vesti la giubba” dai “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo ma anche un attacco al rap usa e getta: “No, non esce dal suo personaggio perché si vergogna di chi è (Fake) Porta fino in fondo questo inganno se no sarà lui ad affondare te. Ti sconsiglio di fare il nababbo dopo che hai fatto due numeri”. In “Io” è citata “Gli angeli” di Vasco Rossi ed è forse il brano più intimo del disco assieme a “Nemesi”: “La verità non semplifica, la verità non si esplicita perché ci vuole coraggio per dire: Sono un codardo. Metti una maschera sopra la maschera che già ti metti ogni giorno (…) Siamo solo più egoisti, forse un cane e niente figli. Forse niente ha senso”. In “Nemesi” il duetto con Blanco: “Chiudo con il tipo con la paranoia, il cattivo dentro ha la mia stessa storia, che ha bisogno sempre di nemici in zona oppure fa la guerra con se stessi quando non li trova“.

Il singolo “Crazy Love” vede al centro Marra e l’ex fidanzata Elodie in cui si racconta l’inizio della storia (“Ma poi ti sei insinuata, sinuosa con gli occhi verdi, pelle ocra e i tuoi capelli rosa”) ma anche l’epilogo. Nel video c’è una chiara citazione dell’opera di Marina Abramovich e del suo partner, il fotografo Ulay, “Rest Energy”, dove Elodie punta la freccia sul cuore di Marra. I due si uccidono alla fine del video. È la fine di un rapporto nato sul set, chiudendo il cerchio con “Crazy in love” dopo averlo aperto sul set di “Margarita”.

L’adolescenza è presente nel duetto con l’amico Guè Pequeno “∞ Love”: “Solo amore per queste strade, per tutta la gente che c’è dall’inizio. Per tutti quelli che ho perso lungo il cammino, è stato un lungo viaggio (Love, love). I ragazzi di Via De Pretis, del Vecchio, tutti i fratelli al Cavallo, in Teramo Lope, Tre Castelli, Cascina, one love”. Sono i luoghi dove sono cresciuti. Ma è nel brano “Dubbi” che Marra si stacca dagli altri per una riflessione lucida e impietosa: “Non temo la morte, ma ho paura di non vivere (…) Ho quarant’anni e mai visto un legame che rimanga, un amore materno, viscoso, non mi serve, non lo voglio per me è solo un modo per nascondersi dal mondo”. Così il Re del rap è tornato e non fa sconti a nessuno.

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