Simona Ventura è stata assolta nel processo in cui era imputata per “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” all’erario per contributi pari a circa 500 mila euro tra il 2012 e il 2015. A deciderlo, con la formula del “fatto non sussiste”, il giudice della seconda sezione penale del tribunale di Milano Sandro Saba. La sentenza nella giornata di ieri mercoledì 10 novembre. La procura di Milano, con il pm Silvia Bonardi, aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi.

L’avvocato della nota conduttrice, Jacopo Pensa, dopo la sentenza ha riferito che Simona Ventura “è sollevata dopo l’assoluzione in un processo che durava da tre anni e la teneva sotto scacco” ed “era in ansia per quello che poteva succedere in caso di condanna”. Ventura stessa ha pubblicato un post su Instagram, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: “[…] Quando uno è indagato scatta immediatamente la presunzione di colpevolezza mentre quella di innocenza non viene mai considerata. Ho sofferto e lottato perché la verità emergesse e questo l’ho fatto grazie ad un gruppo di avvocati e professionisti straordinari”, ha scritto sul social.

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