Era il 23 marzo quando il premier Boris Johnson ordinò il lockdown per il Regno Unito. Due settimane veniva ricoverato in terapia intensiva colpito dal Covid, Forse già questi due eventi avevano la dimensione del ritardo con cui Londra aveva cercato di arginare l’epidemia mentre molti paesi avevano già decretato le chiusure. Oggi un rapporto parlamentare certifica che il governo britannico ha aspettato troppo a lungo per imporre un blocco nei primi giorni della pandemia di Covid-19, perdendo la possibilità di contenere la malattia e portando a migliaia di morti inutili. “Uno dei peggiori fallimenti della sanità pubblica” secondo i parlamentari.

Stando al dossier il ritardo è derivato dalla mancata discussione delle raccomandazioni dei consulenti scientifici da parte dei ministri. Questo ha portato a un pericoloso livello di “pensiero di gruppo” che li ha indotti a respingere le strategie più aggressive adottate nell’est e nel sud-est asiatico e anche in Europa. È stato solo quando il servizio sanitario nazionale britannico ha rischiato di essere sopraffatto dalle infezioni in rapida crescita che il governo conservatore del premier ha finalmente ordinato un lockdown. “C’era il desiderio di evitare un blocco a causa dell’immenso danno che avrebbe comportato per l’economia, i normali servizi sanitari e la società”, si legge nel rapporto congiunto del Comitati scientifici e sanitari della Camera dei Comuni. “In assenza di altre strategie come un rigoroso isolamento dei casi, un’operazione di test e tracciamento significativa e solidi controlli alle frontiere, un lockdown completo era inevitabile e sarebbe dovuto avvenire prima“.

I legislatori hanno affermato che la loro indagine è stata progettata per scoprire perché la Gran Bretagna si è comportata “significativamente peggio” rispetto a molti altri paesi durante i primi giorni della pandemia, in modo che il Regno Unito possa migliorare la sua risposta alla minaccia in corso da Covid-19 e prepararsi per le minacce future. Il rapporto di 150 pagine si basa sulla testimonianza di 50 persone, tra cui l’ex segretario alla sanità Matt Hancock e l’ex membro del governo Dominic Cummings che violò proprio il lockdown scatenando una bufera politica.

Il documento è stato approvato all’unanimità da 22 legislatori dei tre maggiori partiti in Parlamento: i conservatori al governo, il partito laburista all’opposizione e il Partito nazionale scozzese. I comitati hanno elogiato l’attenzione del governo sui vaccini come via d’uscita definitiva dalla pandemia e la sua decisione di investire nello sviluppo dei vaccini. Queste decisioni hanno portato al successo del programma di inoculazione della Gran Bretagna, che vede quasi l’80% delle persone dai 12 anni in su completamente vaccinate. “Milioni di vite saranno alla fine salvate grazie allo sforzo globale di vaccinazione in cui il Regno Unito ha svolto un ruolo di primo piano”, hanno affermato i comitati. Ma hanno anche criticato il programma di tracciamento del governo, affermando che le sue prestazioni lente, incerte e spesso caotiche hanno ostacolato la risposta della Gran Bretagna alla pandemia.

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