“A parole il governo annuncia spinte sulla mobilità sostenibile, nei fatti taglia le linee su ferro costringendo migliaia di pendolari a viaggiare su gomma”. Così macchinisti, ferrovieri e pendolari, da mesi in agitazione per il taglio delle tre linee Thello che, fino a qualche mese fa, collegavano Milano con Nizza e Marsiglia via Genova, protestano per il rischio soppressione dei due treni a lunga percorrenza che, garantiti solo fino a inizio dicembre, a oggi collegano Milano a Ventimiglia, fermandosi alla frontiera.
“Sono circa 7mila i frontalieri che ogni giorno si spostano dal ponente ligure per andare a lavorare in Costa Azzurra, per molti di loro adesso è impossibile muoversi con il treno, perché – spiega il comitato dei pendolari del ponente ligure – i treni a lunga percorrenza che hanno messo in sostituzione della linea Milano – Genova – Nizza/Marsiglia ora fermano al confine, costringendo a lunghe attese della coincidenza e facendo perdere almeno un’ora”. Il risultato è un aumento del carico sulla rete autostradale puntellata di cantieri, code e criticità infrastrutturali: “Proprio quando si dovrebbe spingere sulla transizione ecologica – spiega Francesco Palazzuolo, macchinista dell’Or.s.a. ferrovieri – il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili non dà segni di vita e sembra volere abbandonare un collegamento storico fondamentale sia come tratta internazionale che come collegamento interno tra la riviera ligure di ponente, Genova e Milano”.
La tratta non è risultata economicamente vantaggiosa per Thello, che svolgeva il servizio ‘a mercato’ e, dopo diverse minacce, ha deciso di abbandonarla definitivamente lo scorso maggio. “Spiace osservare che l’avevamo detto – sottolinea amareggiata Laura Andrei della Filt Cgil – quando decisero di togliere dal contratto di servizio la tratta per metterla sul mercato, qualche anno fa, chiedevamo garanzie occupazionali e di continuità del servizio qualora non fosse risultato conveniente”.
Fino a qualche anno fa, infatti, la linea Milano – Genova – Nizza era inserita nel contratto di servizio nazionale dei treni a lunga percorrenza, garantiti dal ministero e cofinanziati per la parte di incasso non garantita dalla sola bigliettazione: “Lo Stato deve garantire opportunità di mobilità a lunga percorrenza – sottolinea anche Mauro Serra del comitato dei pendolari del ponente – non possiamo avere i treni solo nel periodo estivo o nei weekend quando li riempiono e restare abbandonati in altri momenti dell’anno, ci dovrebbero dire chiaramente se credono e vogliono incentivare il trasporto sostenibile o dobbiamo strappare i nostri abbonamenti e andare a intasare ulteriormente le autostrade liguri”.
L’amarezza dei pendolari è anche quella di chi vede da anni continui proclami sulle infrastrutture che procedono a due velocità, rapidissimi quando si tratta di investimenti per il movimento privato su gomma, fermi al palo quelli sul ferro, come il raddoppio della linea che, nel ponente ligure, per un lungo tratto costringe i treni su un solo binario. Tutte le sigle sindacali, confederate e di base, hanno già annunciato tre scioperi, in questi mesi, sempre rinviati all’ultimo: “Otteniamo garanzie a tempo, di fatto ci lasciano boccheggiare – spiegano – ma non ci danno prospettive a lungo termine, così ai disagi per i viaggiatori si unisce la paura per il personale degli equipaggi che rischia esuberi e sospensioni di servizio”.
La richiesta è quella di reinserire la tratta internazionale, o quanto meno la Milano – Nizza, nel contratto relativo ai “servizi di trasporto ferroviario passeggeri di interesse nazionale sottoposti a regime di obbligo di servizio pubblico” per la lunga percorrenza; la Regione Liguria spinge su questa linea ma ci può fare poco, l’ultima parola sta al ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità che, con il governo Draghi, ha aggiunto nella denominazione il termine ‘sostenibili’, ma è ancora lontano dal dimostrare se intende davvero sostenerle. “La soppressione delle tre linee Thello verso la Francia ha creato e continua a creare problemi e non è sufficientemente compensata dalla presenza temporanea di due linee FrecciaBianca – dichiara l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Berrino – Concordo con le associazioni sul fatto che sia assolutamente necessario che il ministero si faccia carico di questa situazione. Con l’ingresso in servizio dei Thello sono state concesse tracce che precedentemente appartenevano agli Intercity: è compito del ministero impegnarsi a ripristinare direttamente quanto tolto”.
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