La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di fermo della Procura di Napoli nei confronti di uomo di 38 anni ritenuto indiziato dell’omicidio di un bambino – Samuele – avvenuto ieri in via Foria. Il provvedimento è sottoposto al giudizio di convalida del giudice. L’ipotesi prevalente fino a poco fa era che il bambino fosse morto in seguito a una caduta dal balcone dal terzo piano dell’appartamento dove viveva con i genitori. L’uomo fermato è un collaboratore domestico, molto conosciuto nella zona, dove abita. Da quanto ricostruito aveva accesso alle abitazioni di diverse famiglie del quartiere che si fidavano di lui. Viene descritto come persona molto chiusa di carattere. Al momento della tragedia la mamma si era allontanata dalla stanza dove era il figlio e, secondo gli investigatori, l’uomo fermato. Quest’ultimo ha ammesso di essere sul balcone e aver preso in braccio il bambino ma ha negato di averlo buttato giù. Ha inoltre riferito agli inquirenti di essere affetto da disturbi psichici e ha fornito una propria versione dei fatti, secondo la quale nella vicenda non c’è una componente dolosa nella vicenda. Tuttavia, non ha saputo spiegare con esattezza come abbia fatto il bambino a precipitare dal palazzo. L’udienza di convalida del fermo è programmata lunedì mattina alle ore 9.3o.

Stando alle ricostruzione delle scorse ore, il bimbo si era sporto dal balcone precipitando da 15 metri. I medici dell’ospedale “Vecchio Pellegrini” non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso. Il fatto era avvenuto poco prima delle 13: il bambino era in casa con la mamma, incinta all’ottavo mese. Sull’ampia balconata non c’erano sedie o altri appigli. La tragedia ha lasciato sgomento l’intero quartiere, uno dei più affollati della città di Napoli e dove hanno sede, nell’antica caserma Garibaldi, gli uffici del giudice di pace. Il papà e la mamma del piccolo sono conosciuti perché appartengono a famiglie di commercianti che da tantissimi anni operano in zona.

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