Paolo Sorrentino, Jane Campion, Paul Schrader. Un terzetto da standing ovation per la seconda giornata della 78esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Un film “tremendamente maschile” di un’autrice profondamente femminile è The Power of the dog che Jane Campion porta al Lido memore del Gran Premio Speciale della Giuria ricevuto nel 1990 con l’Angelo alla mia tavola. Un western con protagonista nientemeno che Benedict Cumberbatch, allevatore senza scrupoli dagli occhioni languidi verso la cognata (Kirsten Dunst).

Paolo Sorrentino, invece, rifà capolino al Lido, cioè da dove cominciò a livello di festival internazionali, ovvero con L’uomo in più (2000). È stata la mano di Dio – in Concorso – è la storia tragicomica di un diciassettenne napoletano che negli anni ottanta viene sconvolto dall’arrivo di Maradona al Napoli e un grave incidente in famiglia. In scena ci sono Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Renato Carpentieri, e Lino Musella.

Infine ecco una delle leggende della Hollywood anni settanta: Paul Schrader. Il celebre sceneggiatore di Taxi driver, nonché regista di un capolavoro come First Reformed, porta in Concorso The card counter che Schrader ha sintetizzato così: “William Telle è un uomo solo nella sua stanza di motel. Gioca a poker. Ammazza il tempo. Porta un peso. Poi qualcosa accade”.

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