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Dubai, il fiore del deserto dove le idee corrono veloci

Uno skyline da capogiro disegnato nel vuoto del deserto, come un miraggio che indora le sabbie roventi d’Arabia. Un sogno da mille e una notte in veste futurista, l’evoluzione di una favola che punta al divenire, tra grattacieli da record, piste da sci, mega mall e un Expo che sta per arrivare: “Connecting minds, creating the future”. 

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

“Una città che sale” per dirla alla Boccioni maniera. Esaltazione della modernità, dell’innovazione e della tecnologia, una realtà ammaliata dal progresso, sempre con un pizzico di ostentazione, bisogna ammetterlo. Forse è proprio questa l’attrattiva di Dubai: non si bada alle mezze misure. La città appare come un miraggio tra le dune del deserto, e si capisce bene guardando il panorama dai piani alti del Burj Khalifa, il grattacielo che sfiora il chilometro in altezza. È tutta una questione di punti di vista perché quando si vive la città e i suoi eccessi sembra impossibile essere realmente nel bel mezzo del nulla. Dubai è un’occasione per lasciarsi stupire, da un’edilizia e una ricerca ingegneristica straordinaria, da spiagge di sabbia dorata bagnate da uno splendido mare cristallino, e dal fascino delle atmosfere mediorientali, quelle di Al Fahidi e di Deira, i quartieri della città vecchia, l’anima antica all’ombra dei grattacieli che aleggia tra le bancarelle d’oro e si confonde con il profumo delle spezie. Servono radici profonde per andare sempre più in alto, la stessa consapevolezza alla base dell’Expo Dubai 2020, che si terrà dall’ 01 Ottobre 2021 al 31 Marzo 2022, il più grande evento mai organizzato in Medio Oriente che affronterà le sfide dell’oggi: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità, con virtuosismo ed esclusività, la nuova logica del domani.

Le icone dell’architettura moderna

I grattacieli si innalzano nella giungla metropolitana di questo avveniristico angolo degli Emirati Arabi Uniti. Dubai è una città vertiginosa, non è un caso se la sua icona è l’edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa, protagonista indiscusso dell’architettura moderna che testimonia il progresso dell’uomo: è indimenticabile la prima volta che appare nello skyline all’orizzonte, incredibile quando ci troviamo ai suoi piedi con il naso all’insù mentre ne perdiamo le proporzioni ostinati nella ricerca della cima. Il Burj Khalifa svetta con armonia verso il cielo con forme ispirate dal leggiadro Hymenocallis, il fiore tradizionale del deserto, e la sua estetica è funzionale poiché le differenti altezze della torre che lo delineano con raffinatezza sono una strategia per rompere il flusso omogeneo del vento.

Surreale dal basso, mozzafiato dall’alto. La visita ai piani alti del grattacielo prevede due piattaforme di osservazione: il 124° piano dove si trova la prima terrazza panoramica a 456 metri da terra, e il 148° piano “At the Top, Burj Khalifa SKY”, a 555 metri da terra. Queste altezze da capogiro sono raggiungibili in pochi secondi grazie ad ascensori a due piani che viaggiano a 10 m al secondo. Dall’alto potrete ammirare una perfetta visuale sulle mirabolanti fontane che costeggiano l’edificio, e una panoramica a 360 gradi su Dubai dove spiccano le mete da non perdere: il Burj Al Arab, il complesso residenziale The World e la Sheikh Zayed Road, per poi confondere lo sguardo sulla giungla di cemento dei “piccoli” grattacieli di contorno, sui grovigli ordinati delle superstrade per poi spaziare verso l’orizzonte di sabbia.

Un altro simbolo di Dubai e dell’architettura moderna è il Burj Al-Arab che ospita un lussuosissimo hotel affacciato sul mare cristallino sulla baia di Dubai. La sua forma è molto simile alla grande vela di una barca che aspetta solo di salpare per nuovi lidi, ma al suo cospetto a prendere il largo è solo l’immaginazione dei lussi emiratini di questo luogo esclusivo, da soddisfare con un morigerato selfie: questa architettura è una delle più fotografate del paese, impossibile non scattarne uno o centinaia.

Mare, deserto ed Expo 2020

Oltre al fascino di una città unica, Dubai attrae per le sue spiagge e un caldo mare cristallino. La più famosa è quella di Jumeirah, molto amata dai turisti e frequentatissima anche dai cittadini, un nastro dorato di sabbia fine lungo svariati chilometri che affaccia sul Golfo Persico, l’ideale per rilassarsi e godere le ore di un interminabile sole. Per vivere il mare in modo diverso, l’ideale è una gita a bordo degli abra”, i taxi d’acqua, oppure con una mini crociera. Dall’acqua al deserto, la terra “fertile” che ha rivelato l’oro nero, la fortuna di Dubai, ma anche un’entusiasmante alternativa da vivere: la magia del “grande vuoto” è una sintesi di bellezza, turbinio di esperienze ed emozioni. Tour adrenalinici in fuoristrada sperimentando le ridotte sulle dune, oppure l’andare lento e serafico dei cammelli. Con Turisanda potrai vivere l’esperienza di un glamping sotto le stelle, il campeggio più esclusivo che ci sia. Dubai offre innumerevoli attività, tutte molto diverse tra loro, come infinite sono le idee di innovazione e progresso che emergeranno all’Expo Dubai 2020, un evento imperdibile che Alpitour propone insieme al volo+soggiorno a Dubai o ad Abu Dhabi, entrambe alla stessa distanza dalla location che ospiterà gli avveniristici padiglioni espositivi. Una proposta unica ed esclusiva che include il biglietto d’ingresso, un’occasione per scoprire tutti i progetti degli oltre 190 Paesi partecipanti, pronti a proporre le loro interpretazioni creative, e le ipotetiche soluzioni alle principali problematiche del nostro tempo legate alle tematiche dell’opportunità, della mobilità e della sostenibilità. Un incontro e un confronto in un luogo che ha trasformato l’impossibile in possibile: la conquista del deserto, un’espansione verso il “nulla” grazie al fiorire di nuove idee.

La città vecchia: oro, spezie e tradizioni

Una vacanza a Dubai è un tuffo in una realtà dinamica e moderna, ma senza rinunce alle atmosfere magiche del Medio Oriente. Il distretto storico di Al Fahidi e il brulicante quartiere di Deira, divisi dalle acque calme del Dubai Creek, rivelano tutta la suggestione della Bur Dubai, la città vecchia. Qui si passeggia tra edifici antichi in gesso e corallo perfettamente restaurati, ci si perde tra i “sikka”, i vicoletti selciati che si snodano nel centro di Al Fahidi, e che si insinuano tra gli edifici bassi e le imponenti “torri del vento”, costruite quasi un secolo fa da facoltosi mercanti persiani. A dispetto delle mega strutture della città nuova, le case basse assumono una parvenza più umana, tutte finemente decorate con arabeschi e motivetti geometrici ben coordinati e finestrelle minime da cui filtrano profumi speziati con una nota di cardamomo, l’onnipresente della cucina tipica. L’olfatto non ci inganna e ci riconduce a qualche caffè o ristorantino incastonato in qualche cortile interno, dove servono portate succulente, bibite rinfrescanti a base di agrumi e l’immancabile tè alla menta servito caldo nonostante le temperature. Le parti interne e i giardini ospitano spesso localini deliziosi dove scoprire i piatti locali tra nuvole di vapore e profumo di shisa dei narghilè, oppure piccoli musei come quello del caffè, dei francobolli e delle monete o gallerie d’arte come l’Al Serkal Cultural Foundation o la Majlis Gallery.

Di tutt’altre dimensioni il breve tratto dell’originaria cinta muraria di Dubai che risale al 1800 circa e l’imperdibile Dubai Museum nell’imponente struttura di Al Fahidi Fort, l’edificio più antico della città che risale al 1787. Un tempo sede del governo e residenza dei sovrani, oggi ospita un’accurata esposizione di reperti archeologici, fotografie e contenuti multimediali che descrivono l’evoluzione esponenziale di Dubai, da piccolo villaggio a metropoli, e una sezione dedicata alla pesca delle perle, motore di un mercato che accompagna sin dall’antichità quello dell’oro.

Il Dubai Creek, il canale che attraversa la Bur Dubai, separa i due quartieri. Questa insenatura è di fondamentale importanza sin dal passato, attorno ad essa si è originariamente sviluppata la vita economica di Dubai e qui transitano ancora le dhow in legno lavorato dipinto di bianco e turchese, le tipiche imbarcazioni di mercanti e pescatori. Prima di attraversare il Creek non perdete Al Seef, un centro culturale dove è possibile scoprire le antiche tradizioni beduine, e la bella area pedonale annessa che si estende per 1,8 km lungo le rive del canale.

Approdati dall’altra parte del creek ci si immerge nell’affollato quartiere di Deira dove si trova il ginepraio del suq, a pochi passi dalla stazione degli abra, i taxi boat che traghettano da una parte all’altra del canale. Si tratta del mercato vecchio di Deira, un brulicare di vita in un mix inebriante di colori e profumi uniti ad una buona dose di intraprendenza mercantile dei commercianti. Il contrattare del suq è una scuola di vita per i locali, ma per il turista può rivelarsi un’esperienza da prendere a piccole dosi, eppure tuffarsi in questa realtà è una delle esperienze più autentiche e paradossalmente entusiasmanti a Dubai, distante dal consumismo preconfezionato (e spesso inaccessibile) dei mega mall della città nuova. Spezie, tessuti, incensi, “oud”, il legno aromatico locale, artigianato di ogni sorta ma anche uno strabiliante mercato dell’oro. La città vecchia, il Bur Dubai incanta come un racconto autentico, un diversivo alla modernità da non perdere.

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