Non più “signori e signore”. La compagnia aerea Lufthansa ha deciso di archiviare il saluto a bordo che si rivolgeva ai passeggeri con “gentili signori e signore” perché non è neutro. La frase di benvenuto in tedesco, come in altre lingue, sarà sostituita dal formule più inclusive. A renderlo noto è la prima pagina del giornale tedesco Bild. La decisione sarà valida anche per le compagnie Austrian, Eurowings, Swiss e Brussels Airlines. “Per noi è importante tenere in considerazione tutti al momento del saluto – ha affermato un portavoce della compagnia aerea – la diversità non è una frase vuota, da ora vogliamo esprimere la nostra attenzione al linguaggio”. La frase sarà probabilmente sostituita da un semplice e più neutro “benvenuti a bordo”. A decidere, di volta in volta, sarà il capo cabina.

La novità arriva in un contesto – la Germania – in cui da tempo si cerca di trovare alternative, anche linguistiche, per costruire una società più inclusiva e aperta, più rispettosa delle minoranze. Il Paese dibatte, ad esempio, da un paio di anni sulla cosiddetta “Gendersternchen”, l’asterisco che si inserisce fra i generi: una sperimentazione che sta prendendo piede, diventando abitudine sempre più diffusa, nei testi – anche in ambienti istituzionali – nonostante non sia ancora accolta nel sistema di scrittura ufficiale. Nel parlato, questa attenzione si traduce con una pausa fra la desinenza del genere maschile e femminile, abitudine che sta spopolando nei media.

Ad aprile scorso era esploso addirittura il caso di uno studente che aveva preso un brutto voto all’università di Kassel per non averla utilizzata. E la storia era subito entrata nel dibattito politico. La verde Annalena Baerbock ha usato l’asterisco nel suo libro elettorale, come del resto aveva fatto anche l’intero partito nel programma. Armin Laschet, candidato cancelliere dei conservatori, invece, ha respinto questa opzione percepita come uno sfregio alla lingua, nel parlato come nello scritto. “Pronunciare l’asterisco non è congeniale al mio stile linguistico” ha spiegato Laschet alle giornaliste del settimanale femminile Brigitte l’aspirante successore di Angela Merkel. “Dal mio punto di vista, se lo si usa va bene. Si può fare e non va proibito. Si può averne rispetto, ma la mia lingua è un’altra”.