Cultura

Premio Strega 2021, tutto quello che c’è da sapere. E i cinque finalisti rispondono alla domanda: chi vincerà?

di Davide Turrini

Giulia Caminito – L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani)

Incipit: “Tutte le vite iniziano con una donna e così anche la mia, una donna con i capelli rossi che entra in una stanza e ha addosso un completo di lino, l’ha tirato fuori dall’armadio per l’occasione, se l’è comprato al banco di Porta Portese, il banco buono dei vestiti di marca ribassati, non quello da poche lire, ma quelli con sopra il cartello: PREZZI VARI”.

Una madre, una figlia. La durezza di un’educazione spiccia, i diritti abitativi nel sopravvivere da poveri, da ultimi, agguantati con rabbia e determinazione. Antonia, la mamma. Gaia, la figlia. Attorno i soldi e gli oggetti che mancano. Marito/padre disabile e tre fratelli, la periferia (rispetto ad un centro mai visto) di Roma in 20 metri quadri di appartamento. Poi la crescita di Gaia e una nuova epoca sociale che si fa incontro, un nuovo mondo di rapporti sentimentali possibili e di quella pervicace violenta durezza di Antonia che Gaia ha assorbito e ripropone più meno consciamente a fidanzati di turno come se la famiglia “anestetico”, valori e atteggiamenti, sostanza e cultura, non si riuscissero più a scrollare di dosso da lei, trascinandola verso un’inesorabile basso. Uso delle maiuscola a parte, il terzo romanzo della Caminito è un’opera potente e martellante stampigliata su un’io narrante cupo, insistente, soccombente. Con un centro di gravità permanente, oscuro, centripeto, ancora verso il basso: il lago di Bracciano. Probabilità di vittoria: pochine anche se la stoffa c’è… 10%

Tre domande a Giulia Caminito.

Che significato ha “L’acqua del lago non è mai dolce” per lei?
Rappresenta un momento importante della mia scrittura, un nuovo approdo e una nuova occasione. È un libro che mi sta dando tanti pensieri, tante felicità, tanti dubbi, tante soddisfazioni. È un libro di crescita e anche di chiusura: dentro ho detto arrivederci ad alcune stagioni della mia vita, a chi sono stata.

Perché scrive?
Perché mi piacciono le storie, raccontarle. Sono stata una bambina, figlia unica, che si cantava le storie, e non ha mai smesso.

Chi vince il premio Strega 2021?
Emanuele Trevi.

Giulia Caminito è romana, ha 32 anni e i genitori bibliotecari. È laureata in filosofia politica. Nel suo precedente Un giorno verrà, romanzo storico di notevole levatura documentale e stilistica, aveva già affrontato la complessa ascesa sociale degli ultimi di un bertolucciano ed evangelistiano inizio novecento.

Premio Strega 2021, tutto quello che c’è da sapere. E i cinque finalisti rispondono alla domanda: chi vincerà? - 4/6
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