Si allarga l’inchiesta sull’incidente della funivia del Mottarone che lo scorso 23 maggio ha causato quattordici vittime. Salgono infatti a quattordici (dai tre originari) gli indagati elencati nella richiesta di incidente probatorio firmata dai pm Olimpia Bossi e Laura Carrera. Ci sono anche due società: la Ferrovie del Mottarone (che controlla l’impianto) e la Leitner, che si occupava della manutenzione. Dovranno rispondere in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi da propri dipendenti. Sono quindi, in tutto, undici i nuovi indagati che si aggiungono ai tre fermati e poi scarcerati nei giorni successivi all’incidente, ovvero il gestore della funivia Luigi Nerini (titolare della Funivie del Mottarone srl), il direttore d’esercizio Enrico Perocchio e il capo operativo servizio Gabriele Tadini, l’unico dei tre rimasto agli arresti domiciliari.

Tra loro compaiono vari dipendenti Leitner: Anton Seeber, presidente del Consiglio d’amministrazione della Leitner, e Martin Leitner, consigliere delegato della stessa azienda. E ancora Peter Rabanser, dirigente responsabile del Customer service della Leitner, delegato per l’ambiente e la sicurezza relativa agli impianti a fune, nonché Rino Fanetti, dipendente Leitner, che il 22 novembre 2016 ha realizzato la testa fusa (la porzione rinchiusa nella morsa di acciaio che tiene unite le due estremità) della fune traente superiore della cabina 3, quella precipitata, che viaggiava con il blocco del sistema frenante (i cosiddetti “forchettoni”) inseriti. Il punto di cedimento del cavo coincide proprio con la testa fusa, elemento ritenuto tra i più fragili della struttura e per questo tra le ipotesi principali sulle cause dell’incidente.

Gli altri nuovi indagati sono rappresentanti delle società attraverso cui la Leitner svolgeva l’attività di manutenzione. Sono Fabrizio Pezzolo, rappresentante legale della Rvs srl di Torino che ha eseguito i due interventi di manutenzione sulla funivia, il suo dipendente Davide Marchetto in qualità di responsabile tecnico della società per gli impianti a fune, Federico Samonini, legale rappresentante della Scf Monterosa srl, società che il sabato precedente il disastro era intervenuta per la sostituzione di un rullo e che in passato ha effettuato il controllo visivo delle teste fuse “procedendo anche alla loro sostituzione a scadenza, ad eccezione della testa fusa della cabina numero 3 precipitata, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021”. Poi Alessandro Rossi, dipendente della Sateco srl “che ha effettuato in prima persona le prove magneto-induttive a novembre 2019”, e Davide Moschitti, che invece le ha effettuate nel novembre 2020.

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