La decisione del presidente del Tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, di sostituire il gip Donatella Banci Buonamici con la collega Elena Ceriotti come titolare del procedimento sulla strage del Mottarone è stata illegittima. Ma lo era stata anche l’auto-assegnazione iniziale del fascicolo, in quanto la stessa Banci Buonamici non avrebbe potuto esercitare le funzioni di gip. Entrambi, dunque, non hanno rispettato i criteri di assegnazione dei procedimenti, mentre la giudice naturale per il caso Mottarone sarebbe stata un terzo magistrato ancora, Annalisa Palomba. È questo, in sintesi, il parere del Consiglio giudiziario presso la Corte d’Appello di Torino (l’organo elettivo competente sull’organizzazione dei magistrati del distretto), riunitosi martedì pomeriggio per emettere il proprio verdetto dopo aver ascoltato i protagonisti della vicenda. L’organo invierà il proprio parere al Consiglio superiore della magistratura, che ha già aperto una pratica sulla vicenda, perché lo tenga in considerazione nelle proprie valutazioni.

E, per la prima volta, della questione parla in pubblico anche la stessa giudice che scarcerò i tre indagati, Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio. “La cosa chiara è che il fascicolo non mi poteva essere tolto. Che mi si dica che non potevo fare il gip è un’accusa falsa, infamante, lesiva della mia dignità“, ha detto all’AdnKronos. “La nostra è una sezione unica, promiscua, dove tutti fanno gip e dibattimento. Ma non solo, io il gip lo sto facendo dal 1° gennaio e l’ho fatto per 13 anni. Ho lavorato in una distrettuale (procura distrettuale, ndr) a Milano dove sono stata sotto scorta perché ho fatto terrorismo, mafia, ‘ndrangheta. Quel fascicolo – spiega – è arrivato alle 18, ho autorizzato l’apertura della cancelleria perché era chiusa, non c’era nessuno. Mi sono consultata con il presidente che non c’era, avevo i termini che scadevano sabato alle 18 e d’accordo con il presidente, come ho fatto in altri centinaia di casi, ed è documentato, mi sono, nelle mie facoltà presidenziali, assegnata il procedimento e ho provveduto nei termini su una convalida con due, tre persone che erano da 96 ore in stato di custodia cautelare. Questi sono i fatti. Rispetto il parere – conclude – ma attendo fiduciosa la valutazione finale degli organi competenti in merito al mio operato del quale peraltro non viene messo in discussione il merito”.

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