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Catena Fiorello: “Rosario è il ‘papà’ di noi altri tre. Quando mi sono operata di tumore è arrivato due ore prima e faceva battute per sdrammatizzare”

In una lunga intervista al Corriere della Sera, la scrittrice racconta del suo nuovo romanzo, una storia che narra di un matrimonio in crisi e di una famiglia d'origine 'spezzata' da rapporti interrotti. Fatti taciuti che pesano come macigni: "Io non concepisco la bugia: mi infuoco e mi infiammo, devo dire sempre tutto. Però in gioventù, in amore, ho subito le bugie di un uomo e ho sofferto talmente tanto che, dopo, nelle relazioni, non ho mai creduto a nessuno..."

di F. Q.

Catena Fiorello racconta il suo nuovo romanzo, Amuri, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Una storia che narra di un matrimonio in crisi e di una famiglia d’origine ‘spezzata’ da rapporti interrotti. Fatti taciuti che pesano come macigni: “Io non concepisco la bugia: mi infuoco e mi infiammo, devo dire sempre tutto – spiega Catena – Però in gioventù, in amore, ho subito le bugie di un uomo e ho sofferto talmente tanto che, dopo, nelle relazioni, non ho mai creduto a nessuno. Ho scoperto che il mio fidanzato aveva una storia clandestina con una donna di 25 anni più grande. Sembrava l’uomo perfetto, ma per tre anni, quando lei lo chiamava, lui andava”. Una scoperta che non si dimentica: “Un giorno, era il suo compleanno, io ero a Riccione e lo raggiungo a Milano per fargli una sorpresa. Entro in casa e, sul letto, trovo un quadro enorme con un nome di donna. Mettiamo: Maria. Gli dico: e questo cos’è? E lui: tu sei pazza, questo c’è sempre stato… Insomma, quando io partivo, lui metteva il quadro col nome dell’altra. Il primo messaggio che mi sento di dare alle donne è che, se uno dice “tu non stai bene, ti devi curare, sei pazza”, è la conferma che ti tradisce“. Eppure Catena Fiorello al matrimonio, che definisce un “contratto”, è andata vicinissima: “Ho comprato l’abito tre volte e fatto i documenti quattro. Trovavo solo fidanzati che volevano sposarmi e, per non farli dispiacere, dicevo sì. Poi, si avvicinava il momento, li valutavo con gli occhi della moglie, mi veniva il terrore”. Oggi il compagno Paolo Spalluto le sta accanto “senza fare troppo rumore”. Lei nei suoi romanzi si firma Catena Fiorello Galeano, il cognome di sua madre. Quando cominciò a scrivere il fratello Rosario le sconsigliò di usare Fiorello: “Temeva che passassi per raccomandata: dalla morte di nostro padre, ha avuto un senso di protezione molto bello verso tutti i fratelli. Il giorno in cui mi sono operata il tumore, due ore prima dell’intervento, era già in ospedale che mi faceva le battute per sdrammatizzare. È a tutti gli effetti il papà di noi altri tre“.

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